Quella volta che gli operai fecero cadere a terra un satellite, causando un danno di 130 milioni di dollari

Francesca Argentati image
di Francesca Argentati

22 Marzo 2024

Quella volta che gli operai fecero cadere a terra un satellite, causando un danno di 130 milioni di dollari

Durante il riposizionamento di un satellite spaziale, si verificò un episodio che portò l'agenzia spaziale a redigere un documento sulle "lezioni apprese" in seguito allo sfortunato episodio. Cosa accadde?

Il satellite NOAA N-Prime scivolò dal carrello, finendo a terra

Il satellite NOAA N-Prime scivolò dal carrello, finendo a terra

NASA/Wikimedia commons - Public domain

Era il 6 settembre del 2003 quando il satellite NOAA N-Prime, completamente assemblato e commissionato dalla NASA e dalla NOAA all'azienda del settore aerospaziale Lockheed Martin Space Systems Company, California, venne "danneggiato in modo significativo dopo essere scivolato da un carrello configurato in modo errato, mentre veniva ruotato da una posizione verticale a un orientamento orizzontale."

Il satellite doveva essere sottoposto a delle operazioni di integrazioni e test, ma qualcosa andò storto: nel momento in cui NOAA-N Prime venne inclinato, scivolò dal carrello ribaltabile finendo rovinosamente a terra. Molti dei componenti del satelliti riportarono dei danni, così come l'hardware. Insomma, un danno non da poco, se si considera che per la sua costruzione erano stati investiti oltre duecento miliardi di dollari. Il carrello ribaltabile permette di ruotare i veicoli spaziali di 360° e inclinarli di 90°: tuttavia, dopo aver raggiunto i 13° di inclinazione, la navicella cadde dal suo supporto.

Cosa era accaduto e chi era il responsabile di un errore così costoso?

Satellite caduto dal carrello per la mancanza di bulloni

Dopo lo sfortunato episodio, fu eseguita l'inevitabile ispezione del carrello ribaltabile per capire la causa dell'errore. Il motivo apparve subito evidente: l'anello adattatore non era stato fissato in modo adeguato al carello usando i ventiquattro bulloni necessari. I responsabili, dunque, sarebbero stati gli operai della fabbrica che si erano occupati di questo aspetto, come documentò il report finale della NASA l'anno successivo. "Il satellite ha subito gravi danni, anche se l'entità esatta del danno hardware è ancora in fase di valutazione" dichiarava il documento.

Dunque, il satellite meteorologico NOAA N-PRIME scivolò dal carrello perché il team operativo non aveva configurato correttamente il carrello, chiamato TOC, Turn-Over Cart, dimenticando di installare le 24 viti necessarie a fissare la piastra dell'adattatore. Da quanto emerse dalle ispezioni e dalla raccolta di informazioni successive, il responsabile del test non aveva proceduto alla verifica fisica e visiva come indicato dalle procedure, sebbene il supervisore del progetto avesse fatto notare la presenza di "spazi vuoti".

Ma quali furono le conseguenze dell'accaduto?

La costosa riparazione del satellite prima del lancio

La costosa riparazione del satellite prima del lancio

NASA/Vandenberg AFB/Bill Ingalls/Wikimedia commons - Public domain

In seguito a questa inaspettata catastrofe, anche se non si verificarono conseguenze per il personale presente, i danni al satellite caduto sul cemento furono significativi. La riparazione, quindi, ebbe dei costi davvero onerosi: la Lockheed Martin dovette rinunciare ai guadagni già ricevuti fino a quel momento e al successivo "saldo" per far fronte alle spese dovute all'errore.

Tuttavia, questo non era sufficiente a coprire l'ingente somma: la parte restante venne erogata dal governo degli Stati Uniti, pari a ben 135 milioni di dollari, come rese noto Dave Steitz, ex portavoce della NASA. Una spesa enorme, dovuta a qualcosa di davvero piccolo come una manciata di bulloni.

Il satellite venne infine riparato e lanciato nel febbraio del 2009 con il nome di NOAA-19, come ultimo della serie di satelliti metereologici dell'American National Oceanic and Atmospheric Administration. L'inizio della sua storia, tuttavia, non è mai stato dimenticato.