Astronomi scoprono la riserva d'acqua più grande: si trova nell'universo
Se i nostri oceani ci sembrano enormi, la quantità di acqua più grande del mondo si trova in un preciso punto dell'universo, molto lontano da noi: si tratta di un enorme bacino idrico nel cosmo.
La più grande fonte d'acqua dell'universo è intorno a un buco nero
Jet Propulsion Laboratory
Nel 2011, gli astronomi hanno scoperto il più grande bacino idrico presente nell'universo: si trova intorno a un immenso buco nero e dista dodici miliardi di anni luce da noi. Un serbatoio d'acqua enorme, dunque, che fluttua nel cosmo. Tutta l'acqua presente sulla Terra non è paragonabile a questa fonte d'acqua, che secondo gli scienziati è circa 140 trilioni di volte più grande rispetto a tutti i mari e gli oceani terrestri messi insieme.
Questo incredibile specchio d'acqua circonda un quasar, un nucleo galattico luminosissimo in cui gas e polvere che cadono in un buco nero supermassiccio emettono radiazioni elettromagnetiche. Matt Bradford del Jet Propulsion Laboratory della NASA situato a Pasadena, in California, ha affermato che questa scoperta è un'ulteriore riprova della presenza di acqua nel cosmo: "L'ambiente attorno a questo quasar è unico, in quanto produce un'enorme massa d'acqua. È un'altra dimostrazione che l'acqua è pervasiva in tutto l'universo, anche nei tempi più antichi."
Il quasar circondato dall'acqua produce energia come mille trilioni di soli
Il quasar in questione è stato chiamato APM 08279+5255 ed è venti miliardi di volte più grande rispetto al Sole. L'energia che è in grado di produrre è equiparabile a mille trilioni di soli: una quantità impressionante. Prima della scoperta, non era mai stato individuato il vapore acqueo nell'universo primordiale: l'acqua è presente nell'intera Via Lattea, tuttavia è per lo più ricoperta da ghiaccio.
Sulla Terra, il più grande serbatoio d'acqua - anche se salata - è rappresentato dagli oceani, che ricoprono il 97,3% del totale, mentre i ghiacciai polari sono le riserve più ampie, con il 2% di acqua. La fonte primaria di acqua dolce, nel nostro pianeta, si trova sotto terra. In ogni caso, non è in alcun modo equiparabile alla quantità d'acqua individuata dagli scienziati intorno al quasar dal team di Bradford, che ha guidato una delle due squadre responsabili della scoperta, mentre il secondo team era sotto la guida di Dariusz Lis, ricercatore senior in fisica presso il California Institute of Technology.
Vapore acqueo nell'universo primordiale mai visto prima
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Il quasar che, come abbiamo detto, consuma in modo costante il disco di gas e polvere che lo circonda, emette incredibili quantità di luce nel momento in cui si alimenta. Studiando APM 08279+5255, gli astronomi sono rimasti sorpresi dal fatto di essere riusciti a rilevare vapore acqueo così lontano dalla Terra. Sebbene si aspettassero che fosse presente nell'universo primordiale, non lo avevano mai visto prima. Inoltre, la quantità di acqua congelata presente nella Via Lattea è quattromila volte inferiore.
Il vapore acqueo è un importante indicatore della natura del quasar: in questo caso, è distribuito intorno al buco nero in un'area gassosa che si estende per centinaia di anni luce. La sua esistenza suggerisce che il quasar bagna il gas con radiazioni infrarosse e raggi X e che il gas risulta più denso e caldo rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare: sebbene se la sua temperatura sia di -53°C, è comunque cinque volte più caldo rispetto a quello che si trova nella Via Lattea e da dieci a cento volte più denso. Secondo gli scienziati, è sufficiente ad alimentare il buco nero finché non moltiplicherà di circa sei volte le sue dimensioni, ma non è detto che questo avverrà: parte del gas potrebbe essere venire espulso dal quasar o condensarsi in nuove stelle. A proposito, hai sentito parlare del buco nero così affamato da "mangiare" un Sole al giorno?