Bastano 2 notti insonni per percepirsi più vecchi di diversi anni, adesso lo dice anche la scienza
Sappiamo tutti quanto sia fondamentale dormire bene e a lungo per sentirsi in forma e attivi. Si tratta di un luogo comune che, però, è supportato dalle parole di medici e specialisti in tutto il mondo.
Adesso, una nuova ricerca suggerisce che la qualità del sonno è anche legata a quanto ci sentiamo giovani. In sostanza, per sentirci meno anziani dobbiamo proteggere il nostro riposo notturno: vediamo perché.
Le basi del sonno e del benessere
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Dormire male e poco è un fattore di rischio in tantissimi problemi di salute fisica e mentale, ma pare che influisca anche nella nostra percezione di noi stessi. Secondo uno studio pubblicato sui Proceedings of the Royal Society B, infatti, la mancanza di sonno può farci sentire stanchi e privi di energia.
A loro volta, queste sensazioni influenzano la nostra motivazione e la nostra capacità di rimanere attivi sia dal punto di vista fisico che da quello sociale. In entrambi i casi, si tratta di fattori che contribuiscono alla nostra percezione come soggetti giovani.
Da questo punto di vista, percepirsi “giovani” non riguarda di per sé un fatto anagrafico, quanto uno stato mentale e fisico che porta a sentirsi più energici e attivi. Insomma, sentirsi giovani ha benefici tangibili sulla salute mentale e fisica, sentirsi vecchi comporta l’opposto.
Il primo studio: legame tra sonno e percezione dell’età
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In particolare, i ricercatori hanno condotto due studi sul sonno e il soggettivo senso di invecchiamento.
Il primo studio è stato condotto su 429 persone di diverse fasce d’età, con l’obiettivo di rilevato un legame tra la qualità del sonno e la percezione dell’età. Balter e Axelsson, i due ricercatori, hanno scoperto che per ogni notte di sonno insufficiente le persone si sentivano circa 3 mesi più vecchie.
Al contrario, dopo aver dormito bene per un mese, le persone arrivavano a sentirsi fino a sei anni più giovani. E la ragione è molto semplice.
Come spiega Leonie Balter, il sonno è fondamentale per il funzionamento del cervello e per il benessere generale dell’organismo.
Da quanto emerge in questo primo studio, inoltre, dormire bene contribuisce anche a percepirsi più giovani o più vecchi, per cui influisce anche sul benessere psicologico della persona.
Il secondo studio: l’impatto della privazione del sonno
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Il secondo studio condotto da Balter e Axelsson ha visto 186 partecipanti sottoposti a privazione del sonno per due notti. Non potendo dormire più di quattro ore a notte, i soggetti della ricerca hanno riscontrato un aumento della loro percezione di invecchiamento.
Sono bastate due notti di privazione del sonno per far sentire i partecipanti, in media, quattro anni più vecchi. Ora, bastano poche notti di sonno per recuperare questo iato nella percezione di sé, ma i ricercatori confermano che un sonno di qualità su base quotidiana è essenziale per avere effetti significativi e duraturi.
Allo stesso tempo, chi si alza presto la mattina sente più forte l’invecchiamento percepito rispetto a chi dorme più a lungo nelle mattinate
In definitiva, sembra quindi che il sonno abbia un ruolo fondamentale nel benessere generale del nostro organismo, che sia fisico o mentale. Inoltre, dormire bene può farci sentire più giovani e avere più energie. In fondo, non si può dire che il risultato della ricerca sorprenda più di tanto: solo, adesso è molto più difficile trovare giustificazioni per dormire poco, o male.