Ecco qual era il volto dell'imperatore che guidò la Cina 1500 anni fa: la ricostruzione degli scienziati
Sei curioso di vedere i volti dei personaggi della storia più antica come in una fotografia? Gli scienziati lo hanno reso possibile, ricostruendo le fattezze di un famoso imperatore cinese grazie al suo DNA.
L'imperatore Wu della dinastia cinese Zhous
La scienza sorprende ancora una volta: grazie al DNA presente nei resti di un imperatore cinese vissuto 1500 anni fa, è stato possibile "ricomporre" il suo volto: si tratta di una ricostruzione facciale approssimativa dell'imperatore Wu, il cui nome era Yuwen Yong, a capo della dinastia Zhou settentrionale dal 560 d.C. al 578 d.C. "Fu un imperatore molto influente che riformò il sistema delle truppe regionali, pacificò i turchi e unificò il nord parte del paese" si legge nello studio.
Il luogo di sepoltura di Wu, soprannominato Miluotu e nato del 543, fu rinvenuto dagli archeologi nel 1996 e, dai suoi resti, i ricercatori poterono estrarre il suo DNA per analizzarlo. Così, è stato "dato un volto" al sovrano: molti personaggi iconici del passato possono essere ammirati soltanto attraverso dei ritratti che, sebbene ne mostrino l'aspetto inalterato, non possono comunque essere paragonati a delle fotografie più esaustive.
"Il suo profilo genetico e le sue caratteristiche fisiche, compreso il suo aspetto, hanno suscitato un notevole interesse da parte della comunità accademica e del pubblico. Abbiamo generato con successo un genoma di Wudi e abbiamo determinato che possedeva un tipico aspetto dell'Asia orientale o nord-orientale" scrivono gli autori della ricerca.
L'aspetto dell'imperatore Wu era quello del popolo Xianbei
Current Biology -The portrait of Wudi from the Thirteen Emperors Scroll
Pianpian Wei, professore assitente del Dipartimento di Patrimonio Culturale e Museologia dell'Università Fudan di Shanghai e coautore dello studio, ha dichiarato: "Il nostro lavoro ha dato vita a personaggi storici. In precedenza, le persone dovevano fare affidamento su documenti storici o murales per immaginare l'aspetto degli antichi." Wu aveva una carnagione scura, con capelli scuri e occhi neri.
Gli autori hanno inoltre confermato che l'imperatore apparteneva a una specifica etnia: "Siamo in grado di rivelare direttamente l'aspetto del popolo Xianbei", una popolazione nomade che si spostava nell'attuale Mongolia e nelle regioni settentrionali della Cina. "Abbiamo stimato che Wudi derivasse il 61% dei suoi antenati dagli antichi asiatici nordorientali e quasi un terzo da gruppi legati agli agricoltori YR. Ciò può probabilmente essere attribuito ai continui matrimoni misti tra le famiglie reali Xianbei e gli aristocratici Han locali." Non solo: gli autori hanno scoperto diversità genetiche tra gli antichi Xianbei provenienti da regioni diverse. Questo suggerisce la mescolanza con le popolazioni circostanti.
La ricostruzione facciale dell'imperatore cinese Wu
Current Biology
L'analisi del DNA ha mostrato che il popolo Xianbei si è spostato verso il sud della Cina settentrionale, dove ha incontrato l'etnia Han. Il coautore dello studio Shaoqing Wen, studente di dottorato in scienze archeologiche all'Università di Fudan, ha spiegato: "Si tratta di un'informazione importante per comprendere come gli antichi popoli si diffusero in Eurasia e come si integrarono con le popolazioni locali. Alcuni studiosi hanno affermato che gli Xianbei avevano un aspetto 'esotico', come barba folta, ponte del naso alto e capelli gialli. La nostra analisi mostra che l'imperatore Wu aveva caratteristiche facciali tipiche dell'Asia orientale o nordorientale."
Gli autori continueranno la loro indagine concentrandosi sulle popolazioni che in passato vivevano a Chang'an, antica città nel nord-ovest della Cina, che ospitò gli imperatori cinesi per migliaia di anni e rappresentava la parte finale della Via della Seta a oriente, una rete commerciale importantissima dal II secolo a.C. fino al XV secolo d.C. Le future analisi, si augura il team, potrebbero far luce sugli scambi culturali e gli spostamenti nella Cina antica.