Presentata la prima batteria nucleare per dispositivi elettronici: può durare fino a 50 anni

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di Gianmarco Bonomo

03 Aprile 2024

Presentata la prima batteria nucleare per dispositivi elettronici: può durare fino a 50 anni

Quanto può durare una batteria moderna? A seconda dei tipi e degli usi, da qualche giorno a qualche mese, giusto? Ecco, l’azienda cinese Betavolt New Energy Technology ha sviluppato una batteria nucleare la cui autonomia può arrivare fino a 50 anni. Com’è possibile? Scopriamolo insieme!

Come funziona la batteria nucleare di Betavolt?

Come funziona la batteria nucleare di Betavolt?

Betavolt

La batteria sviluppata da Betavolt è definita “nucleare” non a caso. Gli ingegneri dell’azienda cinese vogliono infatti sfruttare il decadimento radioattivo degli atomi di nichel per produrre energia elettrica duratura e a basso costo. Ma come funziona questa batteria nucleare? In pratica, Betavolt ha inserito un foglio di nichel-63 spesso soltanto due micron, due millesimi di millimetro, tra due semiconduttori ad alta resistenza in diamante. Il loro compito è trasformare l’energia generata dal decadimento radioattivo in energia elettrica.

Il primo prototipo di questa nuova batteria, chiamato BV100, ha una potenza di 100 microwatt e una tensione di 3 volt, e inoltre può contare su una durata estremamente lunga. Fino a 50 anni, come dicevamo nell’introduzione. Grande 15 x 15 millimetri, la batteria nucleare è inoltre modulare: ciò vuol dire che può essere collegata ad altre batterie nucleari per alimentare dispositivi più energivori.

Opportunità e rischi delle batterie nucleari

Opportunità e rischi delle batterie nucleari

Freepik

Secondo Betavolt, le nuove batterie nucleari che sfruttano il decadimento radioattivo del nichel rappresentano una soluzione sicura e promettente per alimentare i dispositivi elettronici. Dal punto di vista dell’usabilità sembrano non esserci dubbi: queste batteria sono collegabili in serie o in parallelo, e inoltre resistono ad un ampio range di temperature esterne. Ma davvero le batterie nucleari non presentano rischi dal punto di vista della sicurezza o dell’ambiente?

Secondo Betavolt, si tratta di dispositivi estremamente sicuri, dal momento che non emettono radiazioni e hanno un’architettura in grado di prevenire possibili incendi. Progettate per l’uso in dispositivi elettronici, l’azienda cinese sostiene che le batterie nucleari possano essere utilizzate anche in ambito medico per l’alimentazione di pacemaker, apparecchi acustici, cuori artificiali. Inoltre, gli isotopi radioattivi decadono nell’arco di un secolo, pertanto neanche lo smaltimento sarebbe un problema.

Qual è il futuro delle batterie nucleari?

Qual è il futuro delle batterie nucleari?

Betavolt

Dopo il prototipo, Betavolt ha comunicato di voler iniziare la produzione di massa delle sue nuove batterie e lanciare la prima batteria nucleare commerciale da 1 watt nel 2025. Ma la ricerca non si ferma qui, perché l’azienda vuole anche capire come produrre batterie più potenti e più efficienti usando diversi isotopi radioattivi. Non di solo nichel vive la ricerca, si potrebbe dire, e questo è un bene: sebbene di energia nucleare per le batterie si parli da decenni ormai, soltanto di recente abbiamo visto sviluppi significativi. E d’altronde, bisogna ricordare che anche sonde spaziali come le due Voyager, lanciate negli anni 70 e oggi nello spazio interstellare, sono alimentate da batterie nucleari.

Comunque la si veda, questa nuova tecnologia potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo alle batterie, ai dispositivi elettronici, al nostro rapporto con il futuro. E quale modo migliore se non quello di avere a disposizione una batteria nucleare che può durare fino a 50 anni?