Alcuni vedono il mondo più velocemente degli altri e hanno un vantaggio innato: la scoperta della scienza

Francesca Argentati image
di Francesca Argentati

05 Aprile 2024

Alcuni vedono il mondo più velocemente degli altri e hanno un vantaggio innato: la scoperta della scienza

La scienza ha scoperto che la velocità con cui percepiamo ciò che vediamo non è la stessa per tutti: ecco perché questo può essere un enorme vantaggio.

Rapidità di percezione visiva: non è uguale per tutti

La prontezza dei riflessi in molti contesti può essere determinante, ma lo è anche la rapidità della percezione visiva, stando a quanto scoperto da uno studio. Gli scienziati hanno dimostrato che alcuni individui hanno la capacità naturale e innata di cogliere più immagini in un tempo ristretto rispetto ad altre, portandosi in vantaggio in alcune situazioni.

I ricercatori dell'Istituto di Neuroscienze e del Dipartimento di Zoologia della scuola di scienze naturali del Trinity College hanno rilevato un significativo divario tra persone, con alcune che vedono una quantità maggiore di immagini al secondo. Questo dona una marcia in più in quelle situazioni in cui il tempo della risposta è fondamentale per vincere, per esempio negli sport che prevedono il lancio di una palla, come il tennis o altre attività di competizione.

Risoluzione temporale soggettiva: l'esperimento

Risoluzione temporale soggettiva: l'esperimento

Freepik

I ricercatori, per giungere a questa conclusione, hanno utilizzato l'esperimento "batti le palpebre e non ti perderai". La velocità di percezione dei segnali visivi differisce e di molto da una persona a un'altra, con alcune che riescono a registrare un'immagine che cambia velocemente a frequenze che altre non recepiscono. In altre parole, in pochi secondi riescono a catturare più informazioni a livello visivo.

Ognuno di noi ha una soggettiva velocità di percezione del mondo, chiamata "risoluzione temporale". Per calcolarla, il team ha impiegato la soglia critica di fusione dello sfarfallio, che misura la frequenza massima in cui una persona può percepire una sorgente di luce tremante. Se questa fonte trema al di sopra della soglia soggettiva di un individuo, quest'ultimo non riuscirà a cogliere il tremolio, ma vedrà piuttosto una luce ferma e immobile. Parte dei soggetti coinvolti nell'esperimento ha affermato di aver visto una luce fissa: tuttavia, si trattava di una fonte di luce che lampeggiava trentacinque volte circa in un secondo. Al contrario, altri partecipanti sono stati in grado di vedere i lampeggi della luce anche quando hanno superato le sessanta volte in un secondo.

La rapidità con cui vediamo il mondo può cambiare?

La rapidità con cui vediamo il mondo può cambiare?

Freepik

“Abbiamo anche misurato la risoluzione temporale in più occasioni negli stessi partecipanti e abbiamo scoperto che, anche se c’è una variazione significativa tra gli individui, il tratto sembra essere abbastanza stabile nel tempo nelle stesse persone ha spiegato Clinton Haarlem, primo autore dello studio. La nostra risoluzione temporale visiva è quindi piuttosto lineare in un breve arco di tempo, anche se nel lungo periodo potrebbe subire lievi variazioni più nelle donne che negli uomini.

"Non sappiamo ancora come questa variazione nella risoluzione temporale visiva potrebbe influenzare la nostra vita quotidiana, ma crediamo che le differenze individuali nella velocità di percezione potrebbero diventare evidenti in situazioni ad alta velocità in cui potrebbe essere necessario localizzare o tracciare velocemente oggetti in movimento" ha affermato Haarlem.

Questo indica che alcuni individui, in queste circostanze, potrebbero partire già avvantaggiati ancora prima di iniziare una partita. Secondo Andrew Jackson, docente di zoologia presso la Trinity School of Natural Sciences, la variazione nella percezione visiva può avere forti implicazioni sull'interazione tra prede e predatori, "con varie corse agli armamenti esistenti per investire nella potenza di elaborazione del cervello e strategie intelligenti per sfruttare le debolezze del proprio nemico."

Non tutti, quindi, percepiscono il mondo alla nostra stessa frequenza: alcuni, infatti, vedono ciò che li circonda più rapidamente degli altri.