Naufraghi si salvano dopo aver scritto HELP sulla spiaggia: erano su un’isola deserta
Uno dei cliché più raccontati nei romanzi e nei film è quello che vede i naufraghi su un’isola deserta usare qualsiasi mezzo per scrivere la parola “aiuto” e farsi salvare. Sembrerebbe quasi un’invenzione letteraria che tuttavia non è più soltanto un cliché, quanto un avvenimento reale. Tre naufraghi sono stati salvati dopo aver scritto la parola HELP con foglie di palma sulla spiaggia di un’isola deserta. Scopriamo i dettagli della loro storia.
Naufraghi scrivono HELP con foglie di palma su una spiaggia: arriva la marina a salvarli
Sembra quasi la storia di un film, con la differenza che i suoi protagonisti sono reali e che tutto è avvenuto davvero. Tre persone sono rimaste bloccate su un’isola deserta nell’Oceano Pacifico, un atollo chiamato Pikelot appartenente agli Stati Federati di Micronesia. Per una settimana, i marinai hanno atteso accanto alla loro imbarcazione danneggiata, preoccupati ma in attesa: qualcuno sarebbe passato di lì e li avrebbe visti, prima o poi.
In effetti, la svolta è arrivata quando una nave militare degli Stati Uniti si è avvicinata a Pikelot e ha tratto in salvo i naufraghi. A parlare della circostanza è stato lo stesso coordinatore della missione di ricerca e salvataggio, il tenente Chelsea Garcia, che ha sottolineato l’ingegno del gruppo. I tre marinai hanno infatti scritto la parola HELP, aiuto, con delle foglie di palma sulla spiaggia.
Una settimana su un’isola deserta: la storia dei tre naufraghi
US Coast Guard
Partiti dall’atollo di Polowat a una distanza di 185 chilometri da Pikelot, i tre marinai si sono ritrovati naufraghi sull’atollo micronesiano e senza possibilità di contattare nessuno. Per fortuna, dopo quasi una settimana dalla scomparsa i parenti hanno segnalato l’accaduto all’esercito americano, che ha immediatamente avviato le operazioni di ricerca. Avviene qui il riconoscimento del segnale e della scritta HELP sulla spiaggia, avvistata da un aereo statunitense.
Anche se al velivolo non era consentito di atterrare sull’atollo, l’equipaggio ha potuto lanciare alcuni pacchi di sopravvivenza ai naufraghi. L’attesa sarebbe durata ancora per un po’, ma non per molto. In seguito, un aereo della Guardia Costiera ha lanciato ai tre una radio, per le comunicazioni, fino all’arrivo della nave militare Oliver Henry. E al salvataggio dei tre marinai.
Quanto sono frequenti i salvataggi di naufraghi su isole deserte?
US Coast Guard
Tecnicamente non è semplice dire quanto sono frequenti i salvataggi di naufraghi che si trovano su isole deserte. Casi come quello dei tre dispersi sull’atollo Pikelot hanno avuto un lieto fine sia per l’efficacia delle ricerche sia per la scelta di scrivere HELP con delle foglie di palma. Per questa ragione, alcuni vorrebbero dotare le navi di un radiofaro per indicare la posizione di emergenza, che permetterebbero ai soccorsi di partire sin da subito e non dopo quasi una settimana.