L'intelligenza artificiale lascerà svolgere agli umani soltanto questi 3 lavori: la previsione di Bill Gates

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di Francesca Argentati

25 Aprile 2024

L'intelligenza artificiale lascerà svolgere agli umani soltanto questi tre lavori

L'intelligenza artificiale e il progresso tecnologico, secondo Bill Gates, avranno queste conseguenze sul lavoro: ecco gli unici mestieri che sopravviveranno.

Bill Gates, l'AI è rivoluzionerà la nostra società

L'intelligenza artificiale ha aperto e sta aprendo innumerevoli strade che, prima del suo arrivo, potevano sembrarci pura utopia. Il suo celere sviluppo e utilizzo ha sollevato non poche preoccupazioni, dubbi e perplessità, non ultime quelle relative al settore lavorativo: l'AI sottrarrà il lavoro alle persone, sostituendosi ai professionisti umani in diversi ambiti? Secondo Bill Gates, cofondatore di Microsoft, saranno soltanto tre i posti di lavoro che resteranno disponibili per gli esseri umani.

L'AI, ora che è arrivata, non ha alcuna intenzione di andarsene e occuperà sempre più spazio nella nostra società, compresa quella lavorativa. Molte aziende ne fanno già un largo impiego, per velocizzare e semplificare i tempi di produzione. Gates concorda sul fatto che questo progresso tecnologico impatterà enormemente su ogni settore, tanto che pochissimi mestieri sopravviveranno. Il magnate ritiene che l'intelligenza artificiale sia tra le innovazioni più sorprendenti della nostra era, alla stregua dell'avvento di internet. Questo perché si tratta di uno strumento in grado di rivoluzionare la nostra concezione del sistema, aprendo nuove opportunità e fornendo soluzioni innovative.

I 3 lavori che sopravviveranno all'AI

Primo piano di Bill Gates, co-fondatore di Microsoft

Lukasz Kobus/European Commission/Wikimedia commons - CC BY 4.0 DEED

Secondo Gates, l'AI può svolgere incarichi di routine, permettendoci di delegarle compiti più noiosi e lavorare meno tempo, dedicandoci ad attività più stimolanti e creative. Ad esempio, fare resoconti scritti di documenti importanti e riunioni aziendali, estrapolando i punti chiave. Ma quali saranno, dunque, i lavori che sopravviveranno a questo "stravolgimento"? Gates sostiene che i futuri ruoli ricoperti dagli esseri umani saranno quelli che ruoteranno intorno a tre specifici settori: energia, biologia e, appunto, intelligenza artificiale. Non è la prima volta che l'imprenditore formula delle previsioni dettagliate e sul suo blog, Gate's Notes, ha pubblicato un resoconto in cui anticipa l'impatto dell'AI sulla società da qui a cinque anni.

Per il filantropo, strumenti come Google Docs e Microsoft Word diventeranno obsoleti e non saranno più utilizzati, in favore dei più innovativi modelli a AI che faranno fronte a una vasta gamma di esigenze, dalla consulenza virtuale alla programmazione di un itinerario di viaggio. Ognuno di noi, inoltre, avrà un "agent", una sorta di assistente personale sottoforma di software che eseguirà compiti in base ai dati forniti dall'utente.

AI tra perplessità e nuove opportunità

Freepik

Dunque, il pensiero di Gates è che l'intelligenza artificiale ottimizzerà la nostra società, trasformandola nel prossimo quinquennio. Milioni di posti di lavoro, tuttavia, potrebbero davvero essere soppiantati. Buona o cattiva notizia? Secondo il miliardario, non è da considerarsi necessariamente un male: nel corso della storia, ogni nuova invenzione e rivoluzione tecnologica ha portato a cambiamenti che in un primo momento hanno suscitato timori, per poi aprire la strada a nuove possibilità.

In sostanza, Gates ritiene che l'AI ci renderà la vita più semplice, aiutando ad esempio i medici nell'adempimento delle pratiche burocratiche, di cui farebbero volentieri a meno. Il fatto che l'intelligenza artificiale sappia "leggere e scrivere" la eleva a una sorta di tutor che ci fornisce consigli e assistenza: estenderla al settore scolastico e sanitario avrà innumerevoli vantaggi, prevede il magnate.

Nel frattempo, i nuovi giovani potrebbero decidere di orientarsi verso i tre settori lavorativi indicati da Gates, che potrebbero davvero essere quelli del futuro.