Il vero ostacolo alla carriera delle donne non è diventare madri, ma avere un marito che non collabora
Quando si pensa all'impedimento numero uno per le donne che vogliono fare carriera, la mente va subito alla "penalizzazione" dell'essere madri. Secondo un nuovo sondaggio, però, le cose non stanno proprio così. Scopriamo di più.
Donne e carriera: avere figli le penalizza?
Spesso si pensa che il fatto di avere dei bambini possa, per le donne, rappresentare una sorta di ostacolo a livello lavorativo, dal momento che prendersene cura e accudirli è di certo un grande impegno, nonché una priorità quando sono molto piccoli. E per quanto riguarda gli uomini? Il pensiero collettivo non è lo stesso per i papà, che nell'immaginario comune hanno meno "svantaggi" in questo senso.
Tuttavia, un nuovo sondaggio della Harvard Business School ha svelato come stanno davvero le cose. Le ricercatrici Robin J. Ely, Pamela Stone e Colleen Ammerman hanno condotto vent'anni di studio rivolto alle donne professioniste, con particolare attenzione alla crescente questione legata al conflitto lavoro-famiglia.
Nella loro analisi, hanno coinvolto 25000 laureati della Harvard Business School, che si presume abbiano obiettivi ambiziosi in ambito lavorativo in seguito a un'istruzione di alto livello, in una fascia di età compresa tra i 26 e i 67 anni. Dunque, tre diverse generazioni.
Le donne sono meno soddisfatte del loro lavoro
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Sia uomini che donne hanno descritto come definivano il successo da neolaureati e come lo definiscono oggi da professionisti affermati. Le risposte, in entrambi i casi, hanno rilevato una concezione diversa nel presente, più legata all'ambito famigliare e sociale piuttosto che a quello lavorativo, specialmente per i più adulti.
In sintesi, se a 25 anni l'idea di successo era legata alla carriera, a 50 lo è di più il riuscire a trovare un equilibrio tra vita privata e lavorativa, ma anche sentirsi utili a livello sociale. In ogni caso, uomini e donne sembrano trovarsi d'accordo sull'importanza di avere un lavoro soddisfacente. Anzi: le donne sembrano considerarlo ancora più rilevante. Quindi?
Il sondaggio ha messo in luce che "semplicemente non è vero che gran parte delle donne ha 'rinunciato' alla cura dei bambini. Abbiamo scoperto che sono solo meno soddisfatte della propria carriera." Se il 50-60% degli uomini si è dichiarato "molto" o "estremamente" soddisfatto del proprio lavoro, soltanto il 40-50% delle donne ha detto altrettanto.
L'ostacolo alla carriera delle donne? Il lavoro del partner
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"Abbiamo scoperto che alcune aspettative riguardo al modo in cui le coppie distribuiranno le responsabilità di carriera e familiari possono contribuire a ostacolare gli obiettivi delle donne e a una minore soddisfazione."
In definitiva, "dare la priorità alla famiglia è l’ostacolo numero uno all’avanzamento di carriera." Perché? "Un fattore chiave è l'atteggiamento radicato secondo cui una donna dovrebbe essere la principale assistente dei figli, quindi è 'scontato' che la sua carriera potrebbe dover passare in secondo piano rispetto a quella degli uomini. La stragrande maggioranza delle donne prevedeva che la loro carriera sarebbe stata allo stesso livello di quella dei loro partner. Molte di loro sono rimaste deluse."
Quando le donne professioniste lasciano il lavoro per la maternità, "solo un piccolo numero lo fa perché preferisce dedicarsi esclusivamente alla maternità." Nel complesso, il 68% delle donne ha preso una pausa dal lavoro di oltre sei mesi per prendersi cura dei figli, mentre solo il 2% degli uomini ha fatto lo stesso.
Le ricercatrici consigliano, citando uno slogan, di "rendere il proprio partner un vero partner": in altre parole, una distribuzione di responsabilità più egualitaria, che non comprometta il successo lavorativo né degli uomini né delle donne.