Gestire la rabbia distruggendo qualcosa: ricercatori hanno trovato un metodo semplice, ma efficace

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di Gianmarco Bonomo

13 Giugno 2024

Gestire la rabbia distruggendo qualcosa: ricercatori hanno trovato un metodo semplice, ma efficace

Provare rabbia è qualcosa di normale: si tratta di uno dei sentimenti più diffusi e talvolta anche di uno dei più distruttivi. Quando sono arrabbiate, alcune persone hanno infatti voglia di distruggere qualcosa, come se fossero in preda a un impulso irrazionale. Solo che questo impulso potrebbe non essere così irrazionale come si pensa. A sostenerlo è lo studio di alcuni ricercatori giapponesi, secondo cui esiste un modo sano per gestire la propria rabbia distruggendo qualcosa. Ma cosa?

Gestire la rabbia distruggendo qualcosa: lo studio giapponese

Per cercare di capire qual è il modo giusto per gestire la rabbia, Nobuyuki Kawai e il suo team hanno coinvolto diversi studenti volontari di circa 21 anni. A ciascuno di essi hanno chiesto di scrivere dei brevi testi su temi sociali, che sarebbero stati valutati in seguito. Solo che tutte le valutazioni sono state negative, con punteggi molto bassi e diversi commenti provocatori e denigratori, come per esempio “è impossibile che una persona istruita possa scrivere questo”.

A questo punto, agli studenti è stato chiesto di annotare i propri pensieri e sentimenti su un foglio di carta, in particolar modo la rabbia provata in quel momento. I ricercatori hanno quindi diviso i soggetti in due gruppi: al primo è stato chiesto di tenere con sé il foglietto con le annotazioni, al secondo è stato chiesto di distruggerlo.

I risultati dello studio: basta distruggere il foglio per sentirsi meno arrabbiati?

Foglio di carta su cui scrivere pensieri e sentimenti di rabbia

Pexels

Come atteso dai ricercatori, tutti i partecipanti all’esperimento hanno segnalato un aumento della sensazione di rabbia. E d’altronde, l’obiettivo delle valutazioni negative e dei commenti denigratori era esattamente quello. Dopo aver diviso gli studenti in due gruppi, è arrivato il momento di analizzare i livelli di rabbia, con risultati per certi versi inaspettati. Quelli che hanno conservato il foglio hanno manifestato un leggero calo di rabbia, mentre quelli che hanno distrutto il foglio hanno riportato un significativo miglioramento dell’umore. Una semplice coincidenza oppure una correlazione da indagare?

Nel tentare di spiegare questi risultati, Kawai si è concentrato sulle diverse tecniche di gestione della rabbia oggi esistenti. Queste ultime mancano di qualsiasi base scientifica solida, ma il caso dell’esperimento è diverso. Infatti, la tecnica utilizzata si ispira al tradizionale festival giapponese Hakidashisara, in cui i partecipanti rompono dei piccoli dischi che rappresentano qualcosa che li fa arrabbiare. Una tecnica che sembra funzionare.

Il futuro dello studio: trovato il modo per gestire la rabbia in modo efficace?

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Ecco, sembra ancora presto per dirlo. La tradizione giapponese del festival ha ottenuto una prima conferma nell'esperimento che abbiamo visto, i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports di Nature. Tuttavia, serviranno ancora diverse ricerche con una metodologia più specifica e molti più soggetti, per poter trarre conclusioni generalizzabili.

Detto questo, la tecnica sperimentata dagli studenti potrebbe risultare utile per molte persone che hanno difficoltà a gestire la propria rabbia e, in generale, le proprie emozioni. Scrivere pensieri e sentimenti su un foglio, e distruggerlo, può quindi rappresentare un modo fisico per liberarsi da un peso astratto, ma dai risvolti concreti. D’altronde, lo studio potrebbe anche spiegare perché i partecipanti ad Hakidashisara lasciano il festival sollevati, quasi in pace con se stessi. Un esito interessante, e promettente.