Finalmente scoperto che ruolo aveva la Via Lattea nella mitologia degli antichi egizi: lo studio
Un nuovo interessante studio ha trovato un legame tra la mitologia egiziana e la nostra galassia, la Via Lattea. Scopriamo insieme quale e cosa ci racconta.
Via Lattea e Nut, dea egiziana del cielo
Or Graur, professore associato di astrofisica dell'Università di Portsmouth, Regno Unito, e autore della affascinante ricerca, stava scrivendo un libro sulle galassie e studiando la mitologia della Via Lattea quando si è casualmente imbattuto in Nut, la dea egiziana del cielo, delle stelle e dell'universo. "Ho portato le mie figlie in un museo e sono rimaste incantate da questa immagine di una donna inarcata e continuavano a chiedere di ascoltare storie su di lei" ha raccontato.
Una coincidenza che ha portato a risvolti del tutto inaspettati.
Prima di tutto, ha catturato il suo interesse, conducendolo verso una strada inedita in cui ha mescolato egittologia e astronomia, svolgendo una doppia analisi per il suo lavoro: astronomica e interculturale. Voleva scoprire se la dea del cielo Nut potesse essere davvero collegata in qualche modo alla Via Lattea. Così, il dottor Graur si è rivolto a una corposa raccolta di testi antichi, compresi quelli delle Piramidi e il Libro di Nut, per poi compararli alle eccellenti riproduzioni del cielo notturno d'Egitto.
La Dea Nut appare nelle simulazioni del cielo egiziano
Nick Risinger/Wikimedia commons - Public domain
Dopo il confronto, Graur ha riscontrato prove evidenti della presenza di Nut nelle simulazioni del cielo egiziano. Gli antichi egizi erano grandi conoscitori dei pianeti, della Luna e del Sole, e adoravano con grande devozione le loro divinità. Fino a questo momento, però, non si conosceva il ruolo della Via Lattea nella loro religione e cultura. Nut è spesso rappresentata come una donna circondata di stelle che si inarca sul fratello Geb, il dio della Terra, per proteggere il pianeta dalle acque che arrivano dal Vuoto. Inoltre, si nutre del Sole al tramonto facendolo rinascere all'alba.
Secondo il lavoro proposto da Graur, Nut si nasconderebbe nel cielo stesso, con la Via Lattea che in estate attraversa la sua colonna vertebrale, mentre in inverno illumina le sue braccia distese, in un alternarsi ciclico di giorni e stagioni. Non solo: l'autore dello studio ha anche trovato affinità tra le credenze egiziane e quelle di altre civiltà per quanto riguarda l'interpretazione della Via Lattea.
Interpretazione della Via Lattea in altre culture: è simile a quella egiziana
AMA/Wikimedia commons - Public domain
“Il mio studio mostra anche che il collegamento di Nut nella transizione delle anime e il suo collegamento con la migrazione annuale degli uccelli sono coerenti con il modo in cui altre culture comprendono la Via Lattea. Ad esempio, come sentiero degli uccelli in Finlandia e nei paesi baltici" ha spiegato Graur. Inoltre, la sua ricerca mostra come l'unione tra due discipline diverse, come l'astrofisica e l'egittologia appunto, possa "offrire nuove intuizioni su antiche credenze ed evidenzia come l’astronomia collega l’umanità attraverso culture, geografia e tempo."
Gli antichi egizi, infatti, erano grandi osservatori del cosmo e connettevano i fenomeni celesti con la loro mitologia e le rappresentazioni religiose. La venerazione e la conoscenza del sistema solare è nota, ma mancavano dati relativi al ruolo simbolico della Via Lattea nella loro cultura. Ora, grazie a questo meticoloso e intrigante studio, il mistero è stato svelato.