Trucchi degli astronauti per dormire bene che funzionano anche sulla Terra: ecco come fanno
Quando si parla delle missioni degli astronauti, di solito ci si concentra sulle passeggiate nello spazio, sui compiti di studio e ricerca, sulla vita quotidiana. Poco spazio viene tuttavia concesso all’attività che riguarda un terzo della nostra vita, dormire. In effetti, anche sulla Stazione Spaziale Internazionale gli astronauti dormono, ma come fanno? In questo articolo, vedremo i trucchi degli astronauti per dormire bene che funzionano anche sulla Terra.
I ritmi del sonno degli astronauti nello spazio
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La giornata di un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale non viene scandita da un singolo passaggio del Sole, come sulla Terra. Al contrario, la ISS orbita intorno al nostro pianeta ad una velocità di circa 28 mila Km/h e fa intorno al nostro pianeta 16 giri al giorno. In pratica gli astronauti sembrano sospesi non perché in assenza di gravità ma perché in caduta costante e, inoltre, vedono 16 albe e 16 tramonti al giorno.
Senza la normale alternanza tra giorno e notte che conosciamo, e mantenendo i ritmi circadiani che stabiliscono i periodi di veglia e di sonno, dormire diventa una sfida. Farlo bene, una missione. Secondo uno studio sulla vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti tenderebbero a dormire meno delle classiche 7-8 ore consigliate. Fra le ragioni ci sono l’ambiente monotono, l’isolamento, le attività impegnative. Come ottenere un sonno di qualità nello spazio, allora?
Come dormono gli astronauti a bordo della ISS?
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Uno dei maggiori ostacoli al normale ritmo circadiano a bordo della ISS riguarda la luce e la sua regolarità. Come abbiamo visto, sulla stazione i giorni non si susseguono come sulla Terra, ragion per cui diventa necessario un conteggio artificiale o comunque qualcosa di molto simile. La luce svolge infatti una funzione cruciale per la regolazione del nostro ritmo circadiano: gli astronauti usano una lampada speciale chiamata Circadian Light, progettata per emettere un’illuminazione simile a quella della sera e della mattina sulla Terra.
Si tratta di uno stratagemma che aiuta a favorire il sonno durante la notte e il risveglio al mattino, così da imitare per quanto possibile il ciclo naturale della luce sulla Terra. Certo, non si tratta dell’unica strategia adottata dagli astronauti della ISS, ma senza dubbio avere una luce “circadiana” aiuta. E non poco.
Trucchi degli astronauti per dormire bene che funzionano anche sulla Terra
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Di recente, la NASA ha pubblicato i trucchi che gli astronauti usano per dormire bene sulla ISS, ma che possono funzionare anche sulla Terra. Ecco quali sono:
- Educazione sul sonno. Essere consapevoli sui fattori che influenzano la qualità del sonno è il primo passo per dormire bene, anche nello spazio.
- Programmi di sonno. Gli astronauti seguono rigidi programmi di sonno che hanno il compito di imitare il ritmo circadiano sulla Terra.
- Luci appropriate. Si tratta di un sistema che permette di simulare alcune condizioni notturne, la Circadian Light, e diurne, con la somministrazione di luci a intensità variabile.
- Ambiente notturno. Riuscire a dormire diverse ore senza distrazioni è fondamentale per il riposo, pertanto sulla ISS sono presenti dormitori privati.
- Terapia cognitivo-comportamentale. Si tratta di una terapia che aiuta a gestire i pensieri negativi che interferiscono con il sonno.
Dormire nello spazio presenta sfide uniche che non possiamo comprendere del tutto, stando con i piedi per terra. Gli astronauti hanno diverse strategie che permettono loro di dormire, e possono sempre ricorrere alle prescrizioni mediche dopo un’attenta valutazione. Allo stesso tempo, qui sulla Terra possiamo prendere spunto da alcuni di questi trucchi per dormire meglio. Capire di più il sonno e avere dei ritmi chiari e costanti, evitare l’uso di luci intense prima di andare a dormire e curare il nostro ambiente notturno sono tutti aspetti fondamentali di un buon sonno. Sia qui che sulla ISS, e nello spazio.