La latitudine della Grande Piramide di Giza è uguale alla velocità della luce: solo una coincidenza?
È impossibile non essere affascinati dalle piramidi dell’altopiano di Giza, in Egitto. Queste costruzioni monumentali rappresentano uno dei testamenti più duraturi del passato: d’altronde, erano già antiche per i Romani. Allo stesso tempo, però, la loro costruzione è ancora avvolta dal mistero e solleva delle domande che spesso vanno di pari passo con alcune curiose coincidenze. In particolar modo, la Grande Piramide di Giza sembra essere stata costruita in un punto molto particolare collegato con la velocità della luce. Ma com’è possibile?
Una coincidenza (quasi) impossibile
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La sola esistenza della Grande Piramide di Giza solleva tantissime domande: da chi è stata progettata, chi l’ha costruita, come ha fatto ad arrivare fino a noi, quanto è antica. Si tratta di domande tutto sommato normali che, al netto delle scoperte archeologiche, testimoniano un interesse mai tramontato verso questo monumento del passato. Poi però ci sono anche delle coincidenze, o supposte tali, difficili da spiegare, come chiunque può appurare navigando sul web.
Tutti sanno che la velocità della luce è di circa 300 milioni di metri al secondo, ma la misura più precisa oggi disponibile è di 299.792.458 metri al secondo. D’altronde, dal 1983 il metro in quanto unità di misura è stato definito come la distanza che la luce percorre in un 1/299792458 di secondo. Allo stesso tempo, però, la latitudine della Grande Piramide di Giza è di 29.9792458° N in gradi decimali. Esatto, è proprio lo stesso valore con il quale esprimiamo la velocità della luce nel vuoto. Ma com’è possibile. Davvero si tratta di una coincidenza? O c’è qualcos’altro dietro?
Oltre la coincidenza: Grande Piramide di Giza e velocità della luce sono collegate?
Sì, Grande Piramide di Giza e velocità della luce sono collegate: il collegamento è proprio questo articolo che parla di una coincidenza (quasi) impossibile. Ma d’altronde di una “semplice” coincidenza si tratta, e per diverse ragioni:
- il metro è un’unità di misura moderna, nata per essere al centro di un sistema di misurazione su base decimale, e soltanto ultimamente definita sulla base della velocità della luce;
- gli antichi egizi non hanno mai avuto accesso al concetto di velocità della luce, e lo stesso si può dire fino a pochi secoli fa, quando la velocità della luce è stata scoperta e misurata;
- gli antichi egizi, inoltre, non utilizzavano un sistema di misurazione decimale ma diverse unità di misura, come il cubito.
Oltre a tutto quello che abbiamo detto fin qui, dobbiamo tuttavia menzionare un ulteriore argomento a favore della tesi della coincidenza. Quasi 5000 anni fa, gli antichi egizi non potevano mai sapere che quasi 5000 anni dopo alcuni europei avrebbero misurato in gradi decimali la latitudine di un punto, no?
Perché queste coincidenze ci affascinano?
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Le coincidenze ci affascinano da sempre: il nostro cervello cerca sempre dei pattern, degli schemi, dei modelli da seguire che lo aiutino a spiegare ciò che è già successo e magari a prevedere ciò che deve ancora succedere. Un esempio sono bias cognitivi come:
- fallacia dello scommettitore, dove tendiamo a pensare che un risultato improbabile sia più probabile dopo una serie di eventi contrari (dopo dieci croci uscirà una testa?);
- bias di conferma, dove tendiamo a ricordare soltanto le prove che supportano le nostre ipotesi, ignorando quelle contrarie (base del complottismo);
- bias di selezione, dove tendiamo a dare importanza soltanto alle coincidenze che supportano le nostre convinzioni, ignorando di fatto altre possibili spiegazioni.
La coincidenza fra la latitudine della Grande Piramide di Giza e la velocità della luce nel vuoto rappresenta un esempio di quest’ultimo bias, ma non solo. La grande attenzione verso questa coincidenza (quasi) impossibile è un ulteriore testamento del fascino che il monumento esercita verso gli esseri umani ancora oggi. E che continuerà ad esercitare anche nei millenni futuri.