Secondo una ricerca, il successo di una persona dipende anche dalla lettera iniziale del cognome
Il nome può incidere in qualche modo sui voti che si ottengono all'università? Secondo un gruppo di ricercatori la risposta è sì. Ecco in che modo e perché.
Voti universitari: dipendono dall'iniziale del cognome?
Una nuova ricerca svolta da un team di ricercatori dell'Università del Michigan, USA, ha scoperto una correlazione tra il cognome degli studenti e i voti scolastici bassi. Se pensavamo che bastasse studiare con impegno per ottenere una valutazione soddisfacente, la scienza sembra dimostrare che qualcos'altro può inficiare la buona riuscita di una prova: in che modo, nello specifico?
A quanto pare, gli studenti che hanno cognomi con iniziali che non si trovano ai primi posti dell'alfabeto, potrebbero essere penalizzati. Al contrario, naturalmente, i "primi della classe" sul registro alfabetico, lo sarebbero anche in termini di punteggio, ottenendo voti migliori. Ma come è possibile e a cosa è dovuta questa disparità?
Studenti penalizzati? Colpa di Canvas
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I ricercatori hanno esaminato più di trenta milioni di prove d'esame svolte dagli studenti universitari della UM, arrivando alla conclusione che quelli con un cognome più in basso nell'ordine alfabetico ottengono voti più bassi. Questo sarebbe dovuto all'ordine alfabetico predefinito e a "pregiudizi" nella valutazione delle prove di Canvas, sistema di gestione dell'apprendimento online molto utilizzato.
Il sistema, infatti, si basa sull'ordine alfabetico dei cognomi degli studenti, e a quelli che si trovano in posizioni svantaggiate su questo elenco riserverebbe non solo voti più bassi, ma anche note più aspre e giudizi meno gentili. Questo ha condotto gli studenti laureati a presentare dei reclami in seguito al conseguimento del titolo. Jun Li, docente di tecnologia alla Ross School of Business della UM e coautore dello studio, ha dichiarato: "Passiamo molto tempo a pensare a come rendere la valutazione corretta e accurata, ma anche per me è stato davvero sorprendente. Non ci è venuto in mente finché non abbiamo esaminato i dati e ci siamo resi conto che la sequenza fa la differenza."
L'inziale del cognome ha influenzato la media degli studenti
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Il team ha raccolto i dati relativi ai compiti registrati su Canvas tra l'autunno 2014 e l'estate 2022. A quel punto, sono stati integrati i dati del programma con quelli dei registri universitari, che riportano informazioni relative ai dati demografici e al percorso formativo degli studenti universitari. I risultati possono essere estesi a tutti i corsi e le facoltà, poiché si tratta di un problema di progettazione comune nei sistemi di gestione dell'apprendimento: quello di classificare le prove in ordine alfabetico in modo predefinito.
Esaminando i compiti, i ricercatori si sono accorti di una scarsa qualità nella valutazione, osservando che chi ha un cognome che inizia con le lettere A, B, C, D o E ha ricevuto un voto di 0,3 punti più alto rispetto a quando i test venivano valutati in modo casuale. Al contrario, i cognomi successivi nell'ordine hanno ottenuto un voto più basso di 0,3 punti, per un divario totale di 0,6. E se la valutazione procede da Z verso A? Il risultato si ribalta: i cognomi A, B, C, D ed E ottengono voti inferiori e viceversa. L'ordine alfabetico è quindi determinante e, anche se il divario può sembrare minimo, ha influenzato la media degli studenti durante il percorso universitario.
Secondo i ricercatori Li, Jiaxin Pei e Zhihan Elena Wang, la soluzione più semplice è quella di impostare la modalità di valutazione casuale come predefinita. Inoltre, adottare più valutatori per le classi più corpose tra cui distribuire il lavoro di correzione, che deve essere libero da qualunque pregiudizio. Lo studio ha inoltre scoperto che il divario nei voti era più pronunciato per le materie umanistiche, probabilmente perché sono più difficili da interpretare per lo strumento, a differenza di ingegneria, matematica e scienze, le cui risposte sono più specifiche.