Studiosi giapponesi scoprono un'antica villa in Italia: potrebbe appartenere al fondatore dell'Impero Romano

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di Francesca Argentati

23 Aprile 2024

Parti del sito di Somma Vesuviana scoperto dai ricercatori giapponesi

Un'antica villa romana è stata scoperta in Italia dai ricercatori dell'Università di Tokyo, secondo i quali sarebbe appartenuta ad Augusto, il primo imperatore di Roma.

Scoperta antica villa a Somma Vesuviana, in Italia

l’area della cosiddetta Villa di Augusto, situata nella località di Starza della Regina, nel Comune di Somma Vesuviana

Rjdeadly/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0 DEED

Una villa del I secolo d.C. è risorta dalle ceneri del famoso vulcano Vesuvio grazie al lavoro di un team di ricercatori giapponesi, guidato da Mariko Muramatsu, professore di studi italiani. Dopo più di vent'anni di esplorazione del sito di Somma Vesuviana, comune di Napoli, nel sud Italia, la scoperta è stata annunciata il 17 aprile del 2024.

I ricercatori ritengono che la villa possa essere appartenuta a Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano, vissuto dal 63 a.C. al 14 d.C. Stando alle documentazioni storiche, Augusto avrebbe concluso la sua esistenza proprio nella sua villa situata a nord-est del Vesuvio, dove venne poi eretto un tempio in suo onore. Tuttavia, la posizione della villa non era mai stata identificata.

Anfore e fornace nella villa del primo imperatore Augusto: la datazione

Resti di quella che si ritiene essere una fornace utilizzata per riscaldare un bagno nel sito di Somma Vesuviana

Divisione Ricerche per le Aree Mediterranee, Istituto di Studi Globali Avanzati, Università di Tokyo, Komaba

Il team dell'Università di Tokyo non ha scoperto parte di una struttura che era stata adibita a magazzino, con numerose anfore in ceramica sistemate lungo una parete. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto anche quella che si ritiene fosse una fornace che serviva a riscaldare il bagno. Tegole e frammenti del muro erano disperse sul pavimento in seguito al crollo.

L'analisi della composizione chimica della pomice vulcanica sul sito, che nascondeva i resti della villa, ha stabilito la datazione della struttura: sembra provenire dal flusso piroclastico di lava, gas caldi e rocce derivanti dall'eruzione del Vesuvio del 79, che causò anche la fine di Pompei. La datazione al carbonio della fornace ha evidenziato l'appartenenza al I secolo circa. Questi dati hanno portato il team a concludere che, con ogni probabilità, la villa non venne più abitata in seguito ad Augusto.

Masanori Aoyagi, professore di archeologia classica occidentale presso l'Università di Tokyo, che fu il pioniere degli scavi nel sito iniziati nel 2002, ha dichiarato: "Abbiamo finalmente raggiunto questo stadio dopo 20 anni, che ci aiuterà a determinare i danni causati al versante settentrionale del Vesuvio e ad avere una migliore idea generale dell’eruzione del 79.”

La villa venne sepolta dall'eruzione del vulcano nel 79 d.C.

l sito degli scavi di Somma Vesuviana

Divisione di Ricerca per le Aree del Mediterraneo, Istituto di Studi Globali Avanzati, Università di Tokyo, Komaba

L'edificio romano era quindi sepolto sotto la cenere vulcanica da quasi duemila anni. “Ciò suggerisce che anche le pendici settentrionali del Vesuvio, dove si diceva che gli effetti dell’eruzione del 79 d.C. fossero stati meno gravi rispetto alla regione sud-orientale della montagna, furono anch’esse colpite da l’eruzione con potere distruttivo riporta l'Università di Tokyo.

La presenza di un bagno privato, o quello che si ritiene tale, lascia supporre l'appartenenza a una persona influente e rafforza l'idea che si tratti proprio della dimora di Augusto. Anche il tempio memoriale costruito in seguito sul sito avvalora questa tesi. La possibilità che la villa del primo imperatore romano sia finalmente stata trovata e identificata, quindi, sono molto elevate.