Riconoscere un’immagine falsa è facile, se sai come fare: ecco cosa notare

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di Gianmarco Bonomo

28 Maggio 2024

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Le intelligenze artificiali sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana e, al netto delle polemiche, hanno reso più semplici alcune operazioni. Tuttavia questa tendenza ha reso molto più semplice anche la creazione di immagini false: non sempre è semplice capire quali sono vere e quali no. Proprio per questo, è fondamentale riconoscere le immagini false sul web, indipendentemente da come sono state create. Per fortuna, esistono alcuni strumenti messi a disposizione da Google per navigare in modo più sicuro.

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Immagini false e disinformazione sul web

Unsplash

Ormai è chiaro a tutti che Internet non è più quel luogo libero e responsabile che sembrava essere all’inizio della sua storia. Oggi i social media sono diventati dei veri e propri mezzi di informazione e, allo stesso tempo, canali in cui la disinformazione si diffonde in modo rapido. Gran parte delle fake news diventano di dominio pubblico grazie anche a immagini false o manipolate per supportare narrazioni non veritiere. Il problema è che, spesso, queste immagini sembrano indistinguibili da quelle vere: unite alla fruizione immediata di un contenuto sui social media, diventa impossibile distinguere le fake news dalle notizie vere.

Come dicevamo nell’introduzione, Google ha messo a disposizione alcuni strumenti gratuiti mediante i quali è possibile riconoscere un’immagine falsa. Certo, non è immediato come fare doom scrolling su un social, ma si tratta di un’opportunità per evitare di credere alle notizie false. Magri un’immagine è stata ritoccata, magari è stata creata di sana pianta: di fronte all’eventualità di non saperlo mai, non è meglio capire come riconoscerla?

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Google e il fact checking delle notizie false, anche per le immagini

Unsplash

Il primo strumento messo a disposizione da Google è il Fact Check Explorer, fondamentale per verificare affermazioni false riguardanti foto e video che girano sul web. Si tratta di un tool particolarmente utile per i giornalisti e le testate di informazione, ma il cui accesso è libero e gratuito. Già dalla pagina iniziale è possibile vedere quali sono le foto e i video sottoposti di recente alla verifica dello strumento, ma non è tutto qui.

Effettuando una semplice ricerca per parole chiave, il Fact Checker restituirà un elenco di foto soggette a verifica. Alcune saranno vere, altre saranno senza contesto, altre saranno contrassegnate come false, e così via. Inoltre, è possibile anche effettuare una ricerca per immagini: si tratta di una possibilità già presente sul classico motore di ricerca di Google, ma che risulta particolarmente utile nel Fact Checker Explorer. Caricando un’immagine, infatti, lo strumento potrà confrontarla con le risorse sul web e capire se si tratta di un’immagine vera oppure di un’immagine falsa.

A volte basta leggere le informazioni sull’immagine

Pexels

Il Fact Checker Explorer di Google è un tool potente e semplice da utilizzare, ma c’è una funzione ancora più semplice che potrebbe, da sola, permetterci di riconoscere un’immagine falsa. Per utilizzarla e rendersi conto delle sue potenzialità, basta:

  • cercare una qualsiasi parola chiave su Google;
  • selezionare la sezione “Immagini” e quindi l’immagine che vogliamo verificare;
  • fare clic sui tre puntini accanto al risultato;
  • selezionare “Informazioni su questa immagine”.

Il motore di ricerca aprirà quindi una scheda con le principali occorrenze di quell’immagine sul web e la prima data di pubblicazione online. Magari quell’immagine a corredo di un fatto recente è apparsa di recente, e quindi potrebbe anche risultare veritiera. Magari invece è un’immagine vecchia di diversi anni ma utilizzata per suscitare indignazione su di un fatto recente: anche in questo caso, è meglio saperlo, no?

Come si vede, la diffusione di immagini false è un problema sempre più serio. Allo stesso tempo, gli strumenti per capire se ci troviamo davanti a un’immagine falsa ci sono. Non abboccare alle fake news è semplice: basta saper usare questi strumenti, o trovare il tempo per farlo fra un social network e l’altro.

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