Tutti sanno che le api fanno il miele, ma molti meno sanno perché lo fanno
Sappiamo che le api producono il miele e che sono insetti estremamente laboriosi, ma come fanno a realizzarlo e soprattutto perché? Scopriamo insieme tutti i "segreti del mestiere".
A produrre il miele sono le api mellifere
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Le api sono indubbiamente famose per produrre uno degli ingredienti che in ogni casa non mancano mai: il miele. Dolcissimo e dalle ricche proprietà, può essere impiegato per addolcire tisane e infusi, ma anche per insaporire formaggi o come aggiunta agli yogurt.
Al di là dei suoi composti e degli usi che possiamo farne, c'è una domanda alla base di cui forse non tutti conoscono la risposta: come fanno le api a produrre il miele?
Iniziamo col dire che, in natura, esistono circa ventimila specie diverse di api, ma non tutte creano il miele alimentare che conosciamo. Questi esemplari producono il miele per nutrirsene, al contrario delle altre. A
occuparsi alla sua realizzazione sono le api mellifere, che comprendono circa 7 specie e numerosi sottogruppi. Il perché lo fanno è quindi piuttosto facile da immaginare e riguarda proprio l'alimentazione.
Perché le api producono il miele
Non lo fanno certo per allietare i nostri palati e permetterci di degustare le fatiche del loro instancabile lavoro, ma lo scopo è rivolto alla propria nutrizione: le api producono il miele per immagazzinarlo e conservare il cibo nei periodi più freddi, quando non possono allontanarsi dall'alveare con frequenza e, soprattutto, non ci sono fiori disponibili cui attingere.
Il miele dona loro l'energia di cui hanno bisogno nella stagione invernale, grazie alle vitamine e gli zuccheri che contiene.
Sebbene il miele prodotto serva al loro utilizzo, l'uomo in realtà non danneggia in alcun modo le api prendendone una parte per sé: la quantità prodotta ogni anno supera infatti di due o tre volte quella necessaria alla loro sopravvivenza durante l'inverno.
D'altronde, si sa: le api sono delle operarie davvero laboriose e, per eccesso di zelo, producono molto più dello stretto necessario. In una colonia di circa 60.000 api, una sola è in gradi di produrne una quantità davvero minuscola in tutta la sua vita, paragonabile alla punta di un cucchiaino. Essendo così numerose, tuttavia, raggiungono risultati incredibilmente consistenti.
Come le api producono il miele
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Nel momento in cui le temperature diventano più miti e i primi fiori iniziano a sbocciare, ecco che le api si allontanano dall'alveare entro un raggio di circa 8 chilometri per cercarli.
Una volta trovati, succhiano il nettare con la loro lingua-cannuccia immagazzinandolo in uno stomaco secondario, chiamato "stomaco del miele" e situato davanti al tratto digestivo, senza quindi digerirlo. Si tratta di una specie di "borsa da trasporto" che può contenere fino a 70 mg di nettare, circa lo stesso peso dell'ape.
Una volta riempito, col polline attaccato ai loro peli sottili, fanno ritorno all'alveare. Durante il viaggio, lo stomaco del miele comincia a mescolare il nettare con gli enzimi per estrarre la parte acquosa.
Raggiunta la meta, iniziano a trasmetterlo attraverso la bocca alle compagne, che lo masticano per circa mezz'ora prima di passarlo a un'altra ape, e così via. A ogni passaggio, il succo zuccherino diventa miele, che viene poi sistemato nelle celle dei favi.
A quel punto, le api volano sul miele sbattendo le ali per addensarlo e farlo diventare più simile a uno sciroppo. Infine, la cella viene sigillata con un coperchio di cera per conservare il composto.
Qui subentrano gli apicoltori, che prelevano una parte del miele senza danneggiare in alcun modo l'alveare o la colonia di api, esseri minuscoli ma che hanno un ruolo fondamentale nel nostro ambiente e che vanno non solo protette, ma anche rispettate. Come ogni singola creatura della Terra.