Il motivo per cui i francobolli di una volta avevano bordi dentati, e perché li hanno ancora oggi

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di Francesca Argentati

10 Maggio 2024

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Tutti ricordiamo i francobolli "di una volta", che venivano apposti su retro di cartoline e lettere con l'uso della colla o più frequentemente della saliva. In pochi, però, potrebbero conoscere il motivo per cui molti, ancora oggi, hanno una forma "dentata".

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I bordi dei francobolli non sono dritti, perché?

Pexels

I francobolli apposti sulle missive e incollati leccandone il retro sembrano un lontano ricordo. Oggi, infatti, i timbri autoadesivi hanno sostituito questa vecchia abitudine ormai abbandonata. Sebbene la modalità per appiccicare i francobolli sulla posta si sia evoluta, una cosa è rimasta invariata: i bordi di questi piccoli quadratini sono ancora "frastagliati". Si presentano infatti con dei contorni a zig zag, il che potrebbe apparire curioso quanto inspiegabile.

Nonostante siano diventati pressoché obsoleti, il francobollo usato per spedire lettere, documenti e cartoline viene perlopiù collezionato: il valore è determinato dallo stato di conservazione, che se ottimale può raggiungere cifre considerevoli. Questo, naturalmente, va al di là della conformazione tipica e standard: al contrario di quanto si possa pensare, il design non è casuale, ma c'è un motivo ben preciso per cui i lati del francobollo non sono dritti. O, almeno, c'era: oggi hanno perso la loro funzione strategica, ma in passato non era affatto così.

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Ecco a cosa servivano i bordi "dentati" dei francobolli

Quando ancora non esistevano i francobolli moderni autoadesivi, il sistema per utilizzarli era completamente diverso. Osservando la gran parte di quelli risalenti al periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e l'intero Novecento, è facile notare quella che viene definita "perforazione": si tratta di una serie di piccoli fori intorno a ogni francobollo, che veniva stampato su un foglio insieme a molti altri, dai quali, in questo modo, poteva essere facilmente staccato.

Questo sistema è stato introdotto per facilitare il ritaglio a mano. Tra il 1840 e il 1850, infatti, per usare un francobollo occorreva tagliarlo con forbici o coltelli da un apposito libro o pacchetto che ne conteneva diverse quantità. Oltre a essere particolarmente scomodo, questo metodo rischiava di compromettere il francobollo che, essendo molto piccolo, poteva essere facilmente danneggiato, rendendolo inutilizzabile. Così, a metà Ottocento molti Paesi introdussero la perforazione grazie all'arrivo delle attrezzature adeguate, che apportarono numerosi vantaggi.

Perché anche i francobolli moderni hanno bordi frastagliati?

Pixabay

Abbandonando l'uso di forbici e altri strumenti di taglio, staccare un francobollo lasciandolo intatto divenne molto più semplice e pratico. Tirando i due francobolli, la carta si separava nel punto di perforazione tra i bordi, staccando i pezzi in modo netto e preciso. Oggi, oltre alla perforazione, esiste un altro metodo chiamato fustellatura e impiegato per i timbri autoadesivi. Tutti i francobolli si trovano su un foglio di supporto e possono essere separati gli uni dagli altri da un taglio netto. Solitamente, anche in questi casi, viene comunque mantenuta la perforazione anche sul foglio di supporto, in modo che parte di esso possa restare attaccato al francobollo.

I bordi dentellati dei francobolli sono così tradizionali e riconoscibili che ancora oggi, in molti casi, vengono mantenuti tali anche sugli autoadesivi che non sono perforati. In questo caso, lo scopo è meramente estetico ed evocativo: la società si è affezionata all'aspetto tradizionale dei francobolli più antichi, che viene mantenuto e riproposto anche nel presente.

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