La NASA vuole usare la fissione nucleare per arrivare su Marte in soli due mesi: è una rivoluzione?

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di Gianmarco Bonomo

22 Maggio 2024

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Al netto delle prossime missioni sulla Luna, satellite sul quale siamo già stati, è normale che la prossima destinazione dell’esplorazione spaziale sia Marte. Diverse agenzie spaziali hanno piani più o meno elaborati per portare l’uomo sul pianeta rosso, ma tutte devono scontrarsi con il primo, grande ostacolo: la distanza. Attualmente, infatti, viaggiare verso Marte richiede almeno nove mesi e il rispetto di diverse condizioni, ma la NASA sembra aver sviluppato un nuovo sistema di propulsione. Sulla carta, potrebbe portare l’uomo sul pianeta rosso in circa due mesi: vediamo come.

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Un progetto rivoluzionario per andare su Marte

Un confronto fra la Terra e Marte, il pianeta rosso del sistema solare

NASA/Apollo 17 crew / ESA/MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA

Nell’ambito del programma NASA Innovative Advanced Concepts, l’agenzia spaziale statunitense ha selezionato diversi progetti nei campi più disparati dell’esplorazione spaziale. Uno per esempio riguarda il primo sistema ferroviario lunare, mentre un altro è dedicato allo sviluppo di un razzo al plasma in grado di utilizzare la fissione nucleare.

Il nuovo mezzo di trasporto sarebbe in grado di utilizzare il plasma generato dalla fissione nucleare per raggiungere velocità elevate in tempi brevi. Di conseguenza, sarebbe possibile ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza delle distanze nel sistema solare e anche ottimizzare il consumo di carburante. Secondo alcuni calcoli della NASA, con un mezzo del genere sarebbe possibile arrivare su Marte in soli due mesi.

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Su Marte in soli due mesi grazie alla fissione nucleare

Superficie di Marte come ripresa dal rover Curiosity

NASA/JPL-Caltech/MSSS

In sviluppo presso la NASA dal 2018, il sistema di trasporto è stato denominato PuFF, acronimo per Pulsed Fission-Fusion, o Fissione-Fusione pulsata. L’obiettivo è quello di generare una spinta in modo compatto, semplice ed efficiente grazie alla fissione nucleare. Il plasma verrebbe quindi espulso dal razzo della navicella spaziale e quindi potrebbe generare la spinta necessaria per attraversare il sistema solare.

Da questo punto di vista, ridurre i tempi dei viaggi spaziali è fondamentale per diverse ragioni, e non soltanto per il tempo di percorrenza. Passare troppo tempo nello spazio può comportare conseguenze dovute a radiazioni spaziali e microgravità. Pertanto è cruciale sviluppare nuovi mezzi di trasporto che, in fondo, possono portare a progressi significativi nella nostra capacità di esplorare nuovi pianeti. Iniziando proprio con Marte.

Il futuro dell’esplorazione spaziale

Unsplash

Le potenzialità del sistema selezionato dal NIAC sono tuttavia anche altre. Stando ai primi concept, infatti, il nuovo razzo potrebbe anche trasportare carichi pesanti e rendere quindi possibili missioni più complesse. Al momento è essenziale inviare nello spazio carichi leggeri, così da ottimizzare il consumo di carburante e massimizzare le possibilità di successo. Con un sistema basato sul plasma e sulla fissione nucleare, potremmo pensare in grande. Letteralmente.

Certo, al momento il progetto è stato soltanto selezionato e saranno necessari anni per il completamento di questo razzo di nuova concezione. Eppure, non è strano immaginare di andare su Marte in modo più veloce e sicuro, magari in una delle colonie umane lì presenti. Sembra un futuro così lontano, ma che in realtà è dietro l’angolo.

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