Il dettaglio di un ponte svela dove Leonardo da Vinci ha dipinto la Gioconda: non è in Toscana

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di Gianmarco Bonomo

22 Maggio 2024

Ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2024

Il ponte che secondo la geologa si può notare sullo sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci

La Gioconda di Leonardo da Vinci è senza dubbio uno dei quadri più famosi al mondo. Ogni giorno viene visitato da migliaia di persone, e da decenni ormai gli studiosi cercano di capire qual è il segreto del dipinto. Di recente, l’attenzione di ricercatori e appassionati si è concentrata sul paesaggio che fa da sfondo alla Monna Lisa. Si tratta di un luogo reale oppure immaginato? E se è reale, dove si trova? Secondo la geologa e storica dell’arte Ann Pizzorusso, è possibile individuare prove del fatto che la Gioconda raffiguri il paesaggio di Lecco, sulle rive del Lago di Como. Che Leonardo l’abbia dipinta proprio lì?

Dov’è stata dipinta la Gioconda?

Ponte Buriano, vicino Arezzo, che secondo molti sarebbe stato dipinto nella Gioconda

Leonardo Coradeschi/Wikimedia Commons - CC BY-SA 3.0 DEED

L’ipotesi di Ann Pizzorusso, che vedremo più avanti in dettaglio, è soltanto l’ultima di una lunga serie di congetture su dov’è stata dipinta la Gioconda. Alcuni storici dell'arte hanno visto nello sfondo del quadro il Ponte Buriano di Arezzo, per via della forma delle arcate e della morfologia del paesaggio. Si tratterebbe di dettagli toscani che avrebbero colpito Leonardo tanto da convincerlo a inserirli nella Gioconda.

Ma non si tratta dell’unica ipotesi. Secondo altri storici dell’arte, il ponte del dipinto potrebbe in realtà essere il Ponte Romito, sempre nell'aretino, per via delle sinuose curve del fiume Arno tipiche della zona. Di recente anche la cittadina di Bobbio ha voluto vedere sullo sfondo della Monna Lisa alcuni luoghi del suo territorio, in particolar modo il ponte e la strada. Che sia davvero questo il luogo scelto da Leonardo da Vinci?

Il ponte e la geologia: quando la storia dell’arte non basta

Ann Pizzorusso/The Guardian / Public Domain

Arriviamo quindi alla teoria di Ann Pizzorusso, geologa e storica dell’arte con una passione per il Rinascimento italiano, che innanzitutto parla delle altre ipotesi sui luoghi in cui Leonardo Da Vinci avrebbe dipinto la Gioconda. Queste le sue parole:

Il ponte ad arco era onnipresente in tutta Italia e in Europa e molti sembravano molto simili. È impossibile identificare una posizione esatta solo da un ponte. Tutti parlano del ponte e nessuno parla della geologia.

Tradotto: non è un caso che diversi luoghi d’Italia abbiano riconosciuto nello sfondo della Gioconda un ponte della loro area geografica. Tutti si concentrano sul ponte ma in pochi guardano agli elementi geologici della zona, ma è proprio a partire dalle rocce dipinte da Leonardo che sarebbe possibile individuare il luogo raffigurato. Secondo Ann Pizzorusso, si tratta del Ponte Azzone Visconti del XIV secolo, vicino la città di Lecco.

La nuova teoria: Leonardo ha dipinto la Gioconda a Lecco

Il Lago di Garlate, che secondo Ann Pizzorusso è presente nella Gioconda

Amstead23/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0 DEED

La ricostruzione della geologa è chiara: i monti sullo sfondo farebbero parte delle Alpi sud-occidentali, mentre il lago sarebbe quello di Garlate, peraltro visitato da Leonardo quando si trovava in Lombardia e assente sia ad Arezzo che a Bobbio. Inoltre, sono tipiche della zona di Lecco le rocce calcaree bianche e grigie, che l’artista fiorentino deve aver visto dal vivo. Secondo Ann Pizzorusso, le somiglianze fra il paesaggio della Gioconda e Lecco sono innegabili, e così sembrano pensarlo anche altri studiosi. Non tutti però.

Il presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione del Beni Storici, Culturali e Ambientali Silvano Vinceti ha criticato la teoria della geologa. Il ponte rappresentato non sarebbe quello di Lecco bensì il Ponte Romito, a prescindere dalla geologia della zona, ma potremmo non sapere mai qual è la verità.

D’altronde, non è detto che Leonardo abbia voluto dipingere un luogo esistente nei minimi dettagli. Dopo aver girato per mezza Italia e prima di recarsi in Francia, l’artista fiorentino deve aver visto tantissimi paesaggi diversi, e magari è stato colpito da un lago a Lecco, da un ponte ad Arezzo, da una donna di Firenze, e così via. Tutti elementi che hanno contribuito alla realizzazione di uno dei quadri più famosi della storia.