Il colore originale della Statua della Libertà non è il verde, ma gli americani non vogliono restaurarla

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di Gianmarco Bonomo

04 Giugno 2024

La Statua della Libertà illuminata di notte assume sfumature che richiamano il suo colore originale

Simbolo della libertà per eccellenza, la Statua della Libertà è ormai parte da più di un secolo dell'immaginario collettivo. Eppure, il colore originale della statua non è il verde, e oggi come cento anni fa sono in molti a chiedersi quali siano le ragioni e com'era prima. Vediamo allora perché la Statua della Libertà è verde e nessuno ha mai provato riportarla al suo antico splendore. Spoiler: ci sono diverse buone ragioni per non farlo. 

Il colore originale della Statua della Libertà

Tutti conoscono per sommi capi la storia della Statua della Libertà. Il suo vero nome è Liberty Enlightening the World, la Libertà che illumina il mondo, ed è stata donata agli Stati Uniti dalla Francia nel 1886, anno della sua collocazione all’entrata del porto di New York. Un viaggiatore di quell’epoca avrebbe tuttavia osservato una statua molto diversa da quella che conosciamo oggi: realizzata in rame, aveva il suo colore.

La situazione inizia a cambiare già dopo pochi anni, e presto vedremo anche il perché. Già nel 1906 il color rame ha iniziato lasciare il posto ai toni verdi che conosciamo oggi, e pertanto il Congresso stanzia dei fondi per effettuare un primo restauro. Tutto è pronto per l’operazione, che tuttavia solleva un’indignazione senza precedenti: tantissimi cittadini americani chiedono di lasciare la statua com’è. A loro piace così, e il resto è storia.

Perché la Statua della Libertà è così verde?

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Insomma, la Statua della Libertà entra sin da subito nel cuore degli statunitensi e di coloro che arrivano nel porto di New York. Allo stesso tempo, il colore un tempo ramato lascia il posto a toni diversi, dovuti senza dubbio alla collocazione della statua. Ma perché la Statua della Libertà è così verde? Ci sono diverse ragioni.

La prima è senza dubbio la reazione fra l’ossigeno atmosferico e il rame che compone il rivestimento esterno della statua. In pratica, il rame si è ossidato ed è passato dai toni rossi e rosati iniziali a quello verde-azzurro che tutti conosciamo. Inoltre, le emissioni industriali della zona hanno portato alla formazione di acido solforico che, disciolto in piogge acide diluite, ha completato il cambiamento cromatico della statua. Se oggi la Statua della Libertà è così verde, lo dobbiamo quindi alla reazione del rame con l’aria e alle piogge acide del passato.

Restaurare o non restaurare la Statua della Libertà: questo è il dilemma

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Già l’intervento del 1906 voleva configurarsi come un primo restauro della Statua della Libertà, ma i cittadini si sono opposti e quindi hanno mantenuto i toni verdi del monumento. Nel corso degli anni ci sono comunque stati diversi interventi strutturali che tuttavia non hanno preso in considerazione il rame ormai ossidato, elemento che conferisce alla statua il suo aspetto caratteristico. Ma perché? Diversamente dal 1906, in molti si chiedono se sia possibile riportare la Statua della Libertà al suo antico splendore, ma non è detto che sia una buona idea.

La ragione non riguarda soltanto l’estetica della statua, quanto anche la sua tenuta e integrità strutturale. Infatti, da una parte si potrebbe ricoprire il rame già esistente con un ulteriore strato, ma si aggiungerebbe del peso alla struttura e comunque in pochi anni subirebbe l'ossidazione.

Dall’altra parte, invece, si potrebbe rimuovere la patina verde e sostituirla con un nuovo strato di rame. In questo caso si rischierebbe di perdere il carattere distintivo della statua e di rimuovere una protezione duratura contro ulteriori ossidazioni.

C’è però una terza opzione: lasciare l’aspetto della Statua della Libertà così com’è da più di 100 anni. D’altronde, si tratta di un monumento unico nel suo genere anche grazie al suo nuovo colore, che oggi ha anche un nome: Statue of Liberty Green.