Giovani trovano un modo semplice ed economico per filtrare le microplastiche: vincono un premio da 50 mila dollari

Gianmarco Bonomo image
di Gianmarco Bonomo

09 Giugno 2024

I due studenti che hanno vinto 50 mila dollari per il sistema innovativo di filtraggio delle microplastiche
Advertisement

Che le microplastiche siano presenti ovunque non è certo un mistero: sono nelle nostre acque, nel cibo che consumiamo e persino nel nostro corpo. Ancora oggi non si sa con precisione quali siano i loro effetti sulla salute, eppure è fondamentale imparare a individuarle e rimuoverle. Un passo importante in questa direzione è stato fatto da Victoria Ou e Justin Huang, due adolescenti del Texas che hanno presentato un metodo innovativo per filtrare le microplastiche dall’acqua con gli ultrasuoni. Vediamo di cosa si tratta.

Advertisement

Un nuovo metodo per filtrare le microplastiche dall’acqua: due adolescenti vincono un premio

Siamo alla Regeneron International Science and Engineering Fair di Los Angeles, negli Stati Uniti. Si tratta di un evento che raduna i migliori progetti scientifici nel mondo, e corrisponde premi complessivi per 9 milioni di dollari alle ricerche meritevoli. Fra queste c’è il progetto presentato da Victoria Ou e Justin Huang, un nuovo metodo per filtrare le microplastiche dall’acqua, che ha conquistato il premio Gordon E. Moore da 50 mila dollari.

Come dicevamo nell’introduzione, gli effetti a breve e lungo termine delle microplastiche sulla salute umana non sono ancora del tutto chiari. Eppure, eliminare le microplastiche rimane un obiettivo fondamentale della nostra società, magari con un metodo che sia semplice, efficace ed economico da implementare. E pare che il progetto di Ou e Huang risponda proprio a queste caratteristiche.

 

Advertisement

Una soluzione economica, efficace e semplice per filtrare le microplastiche

Unsplash

A margine della premiazione, i due studenti texani hanno condiviso com’è nata l’idea di filtrare le microplastiche dall’acqua. Durante una visita presso un impianto di trattamento delle acque, raccontano, Ou e Huang hanno scoperto che non esistono strumenti per filtrare le microplastiche dalle acque reflue. Di conseguenza, questi piccoli frammenti plastici entreranno nell’ecosistema. Ora, alcuni metodi esistono ma, per una ragione o per un’altra, non sono così semplici da implementare. L’uso di coagulanti chimici rischia di inquinare ulteriormente l’ambiente, mentre i filtri fisici sono inefficaci e costosi.

I due studenti hanno invece sviluppato un dispositivo compatto che utilizza gli ultrasuoni per filtrare le microplastiche dall’acqua. Anche in questo caso, l’impiego degli ultrasuoni per rimuovere le microplastiche non è nuovo, ne parla uno studio recente, ma si tratta di un metodo più costoso e complesso. Al contrario, la soluzione di Victoria Ou e di Justin Huang è economica, efficace e semplice: permette di rimuovere fra l’84% e il 94% delle microplastiche in un’unica fase. Ma come?

Rimuovere le microplastiche dall’acqua: funzionamento e prospettive del nuovo strumento

SocietyForScience/Youtube

Il funzionamento del metodo innovativo sviluppato da Ou e Huang è relativamente semplice, dal punto di vista concettuale. Infatti, lo strumento viene inserito in acqua, così che questa possa attraversarlo liberamente. Gli ultrasuoni generati permettono all’acqua di continuare a scorrere ma spingono indietro le microplastiche, filtrandole in modo efficace. Come abbiamo visto, parliamo di circa il 90% di rimozione per quanto riguarda poliuretano, polistirene e polietilene, ma siamo appena all’inizio.

Una volta rifinita, la tecnologia sviluppata dai due studenti potrà essere utilizzata in varie applicazioni, che vanno dal trattamento della acque reflue alle lavatrici domestiche. Grazie al premio da 50 mila dollari, Ou e Huang potranno perfezionare il loro dispositivo e renderlo una realtà concreta nella vita di tutti i giorni. Siamo ancora agli inizi, certo, ma presto sarà possibile filtrare le microplastiche dall’acqua: un piccolo passo, eppure fondamentale per il futuro del nostro pianeta.

Advertisement