Controlli di sicurezza prima di un volo: ecco come funzionano gli scanner aeroportuali
Prima di imbarcarsi su un aereo, ogni passeggero deve affrontare e superare diversi controlli di sicurezza che riguardano i documenti di volo, gli eventuali bagagli e il corpo stesso dei viaggiatori. Questi ultimi hanno l’obiettivo di garantire la sicurezza dei viaggi aerei e, allo stesso tempo, rispettare la privacy dei passeggeri. Ma come fanno? Vediamo insieme come funzionano gli scanner aeroportuali e, in generale, i controlli di sicurezza.
Come funzionano gli scanner aeroportuali
Raimond Spekking/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0
Per scanner aeroportuali si intendono gli strumenti che hanno il compito di individuare eventuali oggetti non permessi all’interno dei bagagli e sul corpo dei viaggiatori stessi. In particolare, gli scanner corporei sono diventati estremamente diffusi negli ultimi decenni in quanto sostitutivi della perquisizione manuale da parte degli addetti alla sicurezza. Da questo punto di vista, se i primi scanner aeroportuali funzionavano come dei veri e propri metal detector, oggi invece si utilizzano scanner corporei a onde millimetriche.
Si tratta di particolari strumenti che utilizzano radiazioni leggere e ad altissima frequenza che attraversano gli indumenti e vengono riflesse da qualsiasi oggetto e dalla pelle. In questo modo, è possibile ottenere un’immagine molto dettagliata, e anche distinguere eventuali oggetti nascosti, protesi, tatuaggi, piercing, e così via.
Come funzionano i controlli sui bagagli in aeroporto
Raimond Spekking/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0
Hanno un simile scopo i controlli effettuati sui bagagli, che vengono sottoposti ai raggi X per individuare gli eventuali oggetti pericolosi. Si tratta di una procedura che riguarda sia il bagaglio da stiva, consegnato al momento del check-in, sia il bagaglio da portare a bordo. Nello specifico, gli scanner aeroportuali a raggi X usano basse dosi di radiazioni ionizzanti per creare immagini del contenuto dei bagagli. Il fascio di raggi X attraversa infatti il bagaglio e viene assorbito da diversi materiali in modo diverso, ma oggetti densi come computer portatili e tablet possono disturbare l’immagine, e pertanto vanno rimossi e controllati a parte.
Per l’identificazione degli esplosivi gli aeroporti contemporanei possono impiegare due modalità: da una parte, il sistema EDS o Explosives Detection System; dall’altra parte, il sistema ETD o Explosives Trace Detection. Da questo punto di vista, negli aeroporti sono anche presenti cani molecolari, che costituiscono un fondamentale aiuto nel corso dei controlli di sicurezza.
La questione della privacy
AMISOM/Wikimedia Commons - Public Domain
Come abbiamo visto, gli scanner aeroportuali sono cruciali per la sicurezza ma, allo stesso tempo, sollevano importanti questioni sul tema della privacy. Certo, è possibile rilevare oggetti vietati e pericolosi, eppure gli scanner corporei e quelli a raggi X producono immagini dettagliate del corpo e dei bagagli. Di conseguenza, possono rivelare informazioni sensibili come la forma del corpo, dettagli medici e così via. Davvero non è possibile trovare un equilibrio fra l’esigenza della sicurezza e quella della privacy?
In realtà, proprio a tutela della privacy delle persone, gli aeroporti hanno iniziato ad implementare soluzioni più efficaci. Le immagini, per esempio, vengono stilizzate così da non rivelare dettagli personali e cancellate immediatamente dopo l’analisi. Il personale di sicurezza, invece, non ha accesso ai dati personali dei passeggeri e, se possibile, non ha accesso al contatto visivo con loro. Si tratta di una questione importante che riguarda tutti, e sulla quale il dibattito è più vivo che mai. D’altronde, è pur vero che i controlli di sicurezza condotti con gli scanner aeroportuali garantiscono voli sicuri a centinaia di migliaia di passeggeri ogni giorno. Per trovare un equilibrio soddisfacente si può partire da qui, e dall’uso consapevole della tecnologia.