Cos’è la sabbia e di cosa è fatta veramente? Non sono soltanto rocce

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di Gianmarco Bonomo

28 Luglio 2024

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Che la si trovi su una spiaggia, nel deserto o come parte della pioggia, la sabbia è estremamente diffusa nel nostro mondo. Eppure, nonostante sia largamente utilizzata e presente nella nostra società, in pochi sanno cos’è veramente la sabbia e di cosa è fatta. Insomma: cosa c’è oltre la sua consistenza e grana molto particolare? E davvero quella nella pioggia è sabbia? Scopriamolo insieme!

Cos’è la sabbia?

La sabbia non è altro che una roccia sedimentaria, ossia formata grazie all’erosione di diversi tipi di rocce e dai granuli che ne risultano. Si tratta di un processo lungo e continuo che porta alla creazione di sabbia di diverso tipo e diversi colori. In generale, per capire cos’è la sabbia dobbiamo partire da come si forma:

  • Erosione delle rocce e dei minerali. Grazie all’azione delle piogge e del vento, le rocce di uno specifico luogo vengono erose e si disgregano nel tempo. I frammenti minerali che risultano da questo processo compongono la sabbia che conosciamo.ù
  • Accumulo di sedimenti fluviali. I fiumi trasportano verso il mare minerali, resti organici, detriti, e così via. Tutti questi materiali vengono erosi nel percorso e continuano ad esserlo anche una volta distribuiti dalle correnti del mare lungo i litorali.
  • Precipitazioni ipersaline. Oltre all’erosione e all’accumulo di sedimenti, la sabbia può formarsi anche per un’alta concentrazione di ioni e una forte evaporazione, che porta alla creazione di piogge ipersaline in cui la sabbia “precipita” al suolo.

Come si vede, sono diversi i processi che portano alla formazione della sabbia. In parte già essi spiegano perché non tutta la sabbia è uguale già a partire dal colore: per esempio, ci sono le sabbie nere vulcaniche e le sabbie bianche degli atolli. Ma da cosa è composta la sabbia?

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Di cosa è fatta la sabbia?

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La sabbia comune è composta per lo più da silicio, sotto forma di minerali come il quarzo e il granito. Oltre a questi, sono molto diffusi nella sabbia chiara anche i feldspati, che costituiscono buona parte della crosta terrestre e oceanica. Nelle sabbie scure, invece, si possono trovare anche grandi quantità di ematite, granato e magnetite. In particolare, quest’ultimo minerale è il responsabile della sabbia “magnetica” che spesso viene portata dalle piogge.

Da quanto abbiamo visto, possiamo quindi dire che la sabbia è un insieme di minerali di diversa natura in granuli molto piccoli, fra 0,06 e 2 millimetri. Non è detto però che tutti i minerali che compongono la sabbia provengano dalle rocce: la sabbia bianca delle isole caraibiche è composta anche da resti microscopici ottenuti dall’erosione di conchiglie e altri organismi marini. D’altronde, nella loro composizione sono comunque presenti dei minerali, che poi contribuiscono a formare questa sabbia particolare.

Com’è composta la sabbia nella pioggia?

Come dicevamo, la sabbia può anche essere composta dai resti minerali di alcuni organismi marini, che le conferiscono il caratteristico colore bianco. Eppure, qualcosa di simile possiamo dire anche per la sabbia del Sahara, ossia la stessa sabbia che spesso si deposita sulle auto dopo la pioggia, in alcuni Paesi mediterranei. Si tratta soltanto in parte di sabbia come l’abbiamo intesa fino ad ora, perché in realtà è composta dai fossili di tantissime microalghe che vivevano in un lago africano migliaia di anni fa.

Forse non tutti sanno che il Sahara è un deserto soltanto da qualche millennio, e che prima invece presentava i caratteri delle praterie e della savana. In uno dei laghi che costellavano l’area, erano presenti alghe unicellulari chiamate diatomee: una volta fossilizzate in seguito alla formazione del deserto, hanno formato la polvere di diatomite che viene trasportata dal vento e finisce nella pioggia.

In fondo, sabbia è un termine ombrello che diamo a tantissimi materiali diversi e, per essere specifici, a una grana ben precisa. Che sia formata da quarzi o magnetite, da conchiglie o alghe fossilizzate, si tratta di un materiale fondamentale per la nostra società contemporanea. E non soltanto sulla spiaggia.

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