Enorme esplosione lontana 3000 anni luce attesa a breve: l’evento sarà visibile a occhio nudo

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di Gianmarco Bonomo

09 Agosto 2024

Una nova come ricostruita in base alle osservazioni del telescopio spaziale Fermi

NASA

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Un cielo notturno sembra immobile e immutabile, con le costellazioni che appaiono fisse e senza particolari cambiamenti. Tuttavia, a breve il cielo riserverà un evento che gli astronomi attendono da anni: un’enorme esplosione a migliaia di anni luce di distanza dalla Terra. E sì, sarà visibile a occhio nudo.

A breve l’esplosione di una nova visibile a occhio nudo

T Coronae Borealis è un sistema binario che si trova a circa 3000 anni luce dalla Terra ed è costituito da una nana bianca e da una gigante rossa. Molti conoscono il termine “gigante rossa”, ossia una stella di determinate dimensioni nelle fasi finali della sua vita: anche il Sole diventerà una gigante rossa fra cinque miliardi di anni. Diverso è il caso delle nane bianche, stelle ormai defunte che hanno una massa simile a quella del Sole ma compressa nelle dimensioni della Terra, o anche più piccole.

Si tratta insomma di una stella molto densa e con una gravità particolarmente forte. Proprio per questo, la nana bianca presente nel sistema T Coronae Borealis attrae l’idrogeno dalla gigante rossa e lo accumula sulla propria superficie. Ad un certo punto, la pressione del gas e il calore raggiungeranno un livello critico, con conseguenze devastanti: si innesca un’esplosione termonucleare che espelle il materiale accumulato nello spazio. Il processo si ripete in media ogni 80 anni, e avverrà nuovamente a breve.

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Come individuare l’esplosione della T Coronae Borealis

La ciclicità della nova di T Coronae Borealis è, a suo modo, già nota da tempo: il primo avvistamento registrato risale infatti all’autunno 1217, quando l’esplosione fu avvistata da un abate in Germania. Secondo la NASA, l’esplosione sarà visibile a occhio nudo, e non sarà così difficile da individuare: basta tracciare una linea retta fra Arturo e Vega, due fra le stelle più luminose nell’emisfero settentrionale. In particolare la costellazione della Corona Boreale, di cui T Coronae Borealis fa parte, ha la forma di un ferro di cavallo e si trova a ovest della costellazione di Ercole. Queste le parole di Rebekah Hounsell del Goddard Space Flight Center della NASA:

Questo evento sarà un’esperienza unica, capace di ispirare una nuova generazione di astronomi. Permetterà ai giovani di osservare un evento cosmico, porre domande e raccogliere dati.

E in effetti, rispetto alla precedente nova del 1946 potremo contare su un campionario di strumenti semplicemente impensabili per l’epoca. A osservare l’evento ci saranno il Fermi Gamma-ray Space Telescope, il James Webb Space Telescope e il NuSTAR, oltre ovviamente a miliardi di persone.

Un’occasione straordinaria per l’astronomia

Ovviamente, sappiamo che l’attesa esplosione si è già verificata circa 3000 anni fa, e la sua luce sta viaggiando verso la Terra. L’evento avrà tuttavia una durata relativamente breve, e la nova rimarrà visibile nel cielo notturno per meno di una settimana. Si tratta di un’occasione straordinaria per studiare la struttura e la dinamica delle esplosioni stellari ricorrenti.

Ma quindi è sicuro che l’imminente esplosione avvenga? Ecco, sì e no. Come dicevamo, le novae di T Coronae Borealis avvengono in media ogni 80 anni, ed è lecito supporre che la nuova esplosione sia in arrivo. Eppure, questi fenomeni celesti rimangono molto instabili e imprevedibili. Di sicuro adesso ci saranno tantissimi occhi puntati al cielo, alla ricerca di un bagliore in un cielo notturno spesso troppo immobile, e immutabile.

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