Svelato dopo 2000 anni il mistero del “computer più antico al mondo”, grazie alle onde gravitazionali

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di Gianmarco Bonomo

06 Luglio 2024

Ricostruzione al computer del Meccanismo di Anticitera nel suo aspetto originale

Freeth et al./Scientific Reports - 2021

Se consideriamo un computer come un calcolatore meccanico, allora il più antico ad oggi rinvenuto è la Macchina di Anticitera. Questa antica meraviglia tecnologica risale a più di 2000 anni fa e per lungo tempo ha costituito un mistero da svelare. Se alcune ricerche lo legavano infatti al calendario solare egiziano, uno studio recente ha dimostrato che il meccanismo traccia il calendario lunare greco, e non solo. Alla base della nuova scoperta ci sono infatti le onde gravitazionali: vediamo com’è possibile!

La Macchina di Anticitera

A vederla oggi, nei suoi 82 frammenti custoditi al Museo Archeologico Nazionale di Atene in Grecia, non sembra che un reperto quasi distrutto. In realtà, la Macchina di Anticitera è considerata come il computer più antico al mondo, una macchina in grado di prevedere i movimenti astronomici della Luna, le eclissi e la posizione del Sole, nonché quella dei cinque pianeti conosciuti all’epoca.

Si trattava infatti di un avanzato strumento astronomico, costruito fra il terzo e il primo secolo a.C. e composto da un complesso sistema di ingranaggi e ruote dentate. Nel corso degli anni, diversi studi hanno analizzato sempre più in profondità il Meccanismo di Anticitera, rivelando gli ingranaggi interni e il funzionamento meccanizzato della sua struttura. Insomma, il computer più antico al mondo era progettato per combinare cicli astronomici babilonesi, matematica platonica e teorie astronomiche greche. L’obiettivo: predire il moto dei corpi celesti in base al calendario solare egiziano. O forse no?

Meccanismo di Anticitera e onde gravitazionali: il nuovo studio

Freeth et al./Scientific Reports - 2021

Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Glasgow ha infatti messo in discussione l’interpretazione prevalente riguardante l’uso della Machina di Anticitera. Utilizzando metodologie avanzate sviluppate nell’ambito della ricerca sulle onde gravitazionali, infatti, è stato possibile svelare che la componente responsabile del calendario aveva 354 o 355 fori, ciascuno per ogni giorno dell’anno. Non 365 quindi, come nel calendario solare egiziano, bensì 354 o 355, come nel calendario lunare greco. Queste le parole di Graham Woan, uno degli autori dello studio:

La precisione del posizionamento dei fori avrebbe richiesto tecniche di misurazione estremamente accurate e una mano incredibilmente ferma per praticarli. È una bella simmetria il fatto che abbiamo adattato le tecniche che utilizziamo oggi per studiare l’universo per comprendere meglio un meccanismo che ha aiutato le persone a tenere traccia dei cieli quasi due millenni fa.

Il computer più antico al mondo, da oltre 2000 anni fa a oggi

Il frammento principale della Macchina di Anticitera, custodito oggi ad Atene in Grecia

Marsyas/Wikimedia Commons - CC BY-SA 3.0

Le tecniche sviluppate nell’ambito della ricerca sulle onde gravitazionali sono state impiegate, come abbiamo visto, per svelare il mistero del Meccanismo di Anticitera. Al netto però dell’effettivo calendario che questo strumento aveva il compito di misurare, più di 2000 anni fa, a colpire è la sua realizzazione. Per ricavare i 354 o 355 fori e misurare il calendario lunare greco, infatti, è stata necessaria una maestria che non si sarebbe vista per almeno mille anni. Per avere un orologio astronomico altrettanto accurato si sarebbe dovuto attendere l'Astrario di Giovanni Dondi, costruito intorno al 1300.

Insomma, la Macchina di Anticitera rimane una testimonianza straordinaria dell’ingegno dell’antica Grecia, nonché della capacità di coniugare arte, scienza e artigianato in un manufatto unico nel suo genere. Quello che per molti è il computer più antico mai ritrovato è quindi molto di più: una prova di un mondo ormai scomparso da oltre 2000 anni, ma oggi più vivo che mai.