L'iconica creatura marina che aveva un guscio a forma di taco: un nuovo studio scopre i suoi "segreti"

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di Francesca Argentati

24 Luglio 2024

The Burgess Shale - Royal Ontario Museum

Cinquecento milioni di anni fa, una creatura marina a forma di "taco" viveva nelle acque terrestri. Una inedita analisi fossile ha scoperto qualcosa di nuovo su questo curioso animale estinto.

Odaraia alata, la strana creatura marina del Cambriano

Nel periodo del Cambriano, quando la vita sulla Terra esplose dirompente, una strana creatura somigliante a un gamberetto albergò nei primi oceani che si formarono sul nostro pianeta. Gli animali terrestri definiti artropodi dotati di mandibole o mascelle a tenaglia sono il 70% circa e comprendono creature come granchi, api, millepiedi e gamberetti. 

Fra queste c'era l'Odaraia alata, il cui particolare guscio aveva il ruolo di proteggerla dalle insidie marine in tempi preistorici, circa 508 milioni di anni fa. L'Odaraia si muoveva in acque poco profonde, era lunga quasi venti centimetri e la sua conchiglia a forma di taco, la famosa tortilla messicana, le consentiva di spostarsi nel mare, sia in posizione normale che a testa in giù.

L'Odaraia alata aveva le mandibole: è confermato

Foto di un fossile di Odaraia alata scattata al Musee d'Histoire Naturelle, Bruxelles

Ghedoghedo/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0

I ricercatori del Royal Ontario Museum, Toronto, Canada, hanno fornito la prima prova concreta che questa creatura era dotata di mandibole, con le quali si nutriva in mare aperto e non soltanto sui fondali. Analizzando i fossili, è stato possibile riempire alcuni vuoti relativi all'evoluzione degli artropodi e l'Odaria, nella fattispecie, ha sollevato dubbi tra i paleontologi da oltre cento anni.

Nel 1912 e nel 1981, venne avanzata l'ipotesi che questo grande insetto d'acqua riuscisse a filtrare il cibo proprio attraverso le mascelle, esattamente come i gamberetti moderni. Tuttavia, i fossili a disposizione non erano sufficienti a confermare questa teoria. Il nuovo studio, guidato da paleontologo Alejandro Izquierdo López, ha finalmente fatto chiarezza: dopo aver esaminato 150 esemplari del Royal Ontario Museum che finora non erano stati studiati, il team ne ha scelti 24 tra i meglio conservati per analizzarli nel dettaglio. I fossili in questione erano stati rinvenuti nella formazione rocciosa del Burgess Shale, dove la conservazione dei reperti è solitamente straordinaria.

Scoperto come si nutriva l'Odaraia alata

Ricostruzione di Odaraia alata

Qohelet12/Wikimedia commons - CC BY-SA 4.0

Proprio l'incredibile stato di conservazione, anche delle parti molli del corpo, ha permesso di scoprire che l'Odaraia alata aveva mandibole trasparenti dotate di piccolissimi denti. Fra le mascelle svettata un dente singolo, che probabilmente serviva a masticare meglio il cibo. Izquierdo López ha affermato che "sembra un tridente. È qualcosa che non è mai stato visto in nessun altro animale del Cambriano."

Inoltre, lo studio ha scoperto che le 30 paia di piccole zampe dell'Odaraia erano coperte da numerose spine e centinaia di piccole punte, che nell'insieme apparivano come una sorta di rete da pesca per cacciare il plancton. Un animale "in parte filtratore, in parte predatore", con occhi particolarmente grandi per l'epoca. Dopo oltre un secolo, quindi, il segreto della bizzarra Odaraia alata è stato finalmente svelato e aiuta a comprendere l'evoluzione della mascella negli antichi antropodi del nostro pianeta.