Due gas appena scoperti nell’atmosfera di Venere potrebbero indicare tracce di vita: la scoperta

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di Gianmarco Bonomo

30 Luglio 2024

Vista della superficie di Venere realizzata sulla base di immagini radar della sonda Magellano

NASA/JPL

Secondo pianeta del Sistema Solare, Venere è molto simile alla Terra per quanto riguarda le sue dimensioni e la sua massa, ma per il resto è uno dei luoghi più inospitali ad oggi conosciuti. Proprio la sua atmosfera, composta da gas tossici per noi, è stata oggetto di recenti scoperte che sembrerebbe suggerire la presenza di due gas prodotti da organismi viventi. Possiamo quindi parlare di tracce di vita su Venere? Scopriamolo insieme!

Cercare la vita su altri pianeti: l’importanza dei biomarcatori

Come dicevamo nell’introduzione, Venere è un luogo tanto affascinante da studiare quanto inospitale per ogni forma di vita a noi nota. La sua superficie raggiunge temperature di 450 °C, mentre la sua atmosfera è circa 90 volte più densa di quella della Terra. Un luogo inospitale, che tuttavia potrebbe ospitare la vita ad altitudini di almeno 50 chilometri rispetto alla superficie, laddove le condizioni risultano meno estreme. Ma come scoprire se ci sono organismi che vivono su Venere?

Uno dei metodi impiegati dagli scienziati consiste nell’analisi della composizione chimica dei pianeti. Di solito, infatti, si possono individuare composti non legati alla vita, ma a volte è possibile trovare i cosiddetti biomarcatori, ossia composti chimici che sulla Terra vengono prodotti da particolari organismi. E che potrebbero indicare un processo simile anche su altri pianeti o altri corpi celesti. Su Venere, per esempio, alcuni scienziati sostengono di aver trovato tracce di fosfina e ammoniaca. Ma cosa vuol dire?

Fosfina e ammoniaca nell’atmosfera di Venere: cosa vuol dire?

Rappresentazione dell'atmosfera di Venere in cui fosfina e ammoniaca potrebbero indicare tracce di vita

Unsplash - Not the actual photo

Due particolari biomarcatori sono stati rilevati nell’atmosfera di Venere, in osservazioni che proseguono da qualche anno e che, sembra, siano state confermate. Il primo biomarcatore è la fosfina, un composto che sulla Terra viene prodotto da alcuni microbi in ambienti privi di ossigeno e in piccole quantità dai vulcani. Già da diversi anni alcuni scienziati sostengono che la fosfina possa rappresentare una traccia di vita aliena su Venere. In particolare, in uno studio del 2023 Dave Clements dell’Imperial College London ha nuovamente richiamato l'attenzione sulla questione, scoprendo che la fosfina viene distrutta dall’azione del sole. Ma sulla sua formazione, ancora non si sa nulla: che sia la vita?

Il secondo biomarcatore è l’ammoniaca, individuata di recente da Jane Greaves dell’Università di Cardiff, che insieme a Dave Clements ha tenuto una conferenza al National Astronomy Meeting 2024. Entrambi sostengono come la presenza di fosfina e ammoniaca possa aiutarci a comprendere meglio l’atmosfera di Venere e, perché no, anche l’eventuale presenza di vita.

Tracce di vita su Venere?

Molti studiosi concordano nel dire che in Venere potrebbe aver avuto in passato condizioni più simili a quelle terrestri, compresa quindi la possibilità di ospitare la vita. Più difficile è invece spiegare con processi chimici noti la presenza di fosfina e ammoniaca nell’atmosfera del pianeta. Qui sulla Terra le due sostanze vengono prodotte da processi biologici o al massimo industriali, ma su Venere?

Ovviamente è presto per trarre conclusioni, ma se non altro le ricerche di Clements e Greaves hanno il pregio di puntare il dito nella giusta direzione. Serviranno molte più rilevazioni da parte del più precise da parte del telescopio James Clerk Maxwell, puntato su Venere, e molto più tempo. Allo stesso tempo, è naturale meravigliarsi di fronte alla possibilità di scoprire qualcosa di mai visto prima, fosse anche un piccolo organismo sospeso a 50 chilometri di altitudine, in un pianeta per il resto inospitale.