Scoperto un nuovo legno mai visto prima: potrebbe rappresentare una svolta nella cattura del carbonio

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di Francesca Argentati

31 Luglio 2024

Un Liriodendron tulipifera a La Hulpe, Belgio, nel Parco del Domaine Solvay

Jean-Pol GRANDMONT/Wikimedia commons - CC BY 3.0

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I ricercatori hanno scoperto una tipologia di legno precedentemente sconosciuta che potrebbe cambiare significativamente lo stoccaggio del carbonio. Scopriamo di più.

L'albero dei tulipani contiene un legno né duro né morbido

Nessuno poteva immaginare che un albero comune, che molto spesso abbiamo visto, contenesse un legno capace di sorprenderci. Si tratta del Liriodendron, l'albero dei tulipani, dai fiori molto belli e le foglie rigogliose. Le due specie di questo albero contengono un legno particolare: la sua consistenza non è dura ma nemmeno morbida, classificandosi come qualcosa di mai visto in precedenza e di cui non si conosceva nemmeno l'esistenza.

Non solo si tratta di una nuova scoperta, ma anche di una potenziale svolta nello stoccaggio del carbonio: secondo gli scienziati, infatti, tale legno potrebbe risultare efficace nell'assorbire con successo questo gas. Jan Łyczakowski e Raymond Wightman, biochimici rispettivamente dell'Università Jagellonica polacca e dell'Università di Cambridge, Regno Unito, sostengono che questa capacità potrebbe essere dovuta alla grandezza delle macrofibrille dell'albero in questione.

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Il legno dell'albero dei tulipani e lo stoccaggio del carbonio

Liriodendron tulipifera

New Phitologist Foundation

A differenza dei latifoglie, questo legno possiede fasci molto più grandi, lunghi e filiformi, nella parete cellulare secondaria. "Entrambe le specie di tulipano sono note per essere eccezionalmente efficienti nel trattenere il carbonio" ha affermato Łyczakowski. "La loro struttura macrofibrillare allargata potrebbe essere un adattamento che le aiuta a catturare e immagazzinare più facilmente maggiori quantità di carbonio quando la disponibilità di quello atmosferico si riduce."

Come hanno spiegato i ricercatori, alcuni Paesi nell'Asia dell'est hanno già fatto ricorso alle piantagioni di Liriodendron "per bloccare in modo efficiente il carbonio, e ora pensiamo che ciò potrebbe essere correlato alla sua nuova struttura del legno." L'albero di tulipani, come dicevamo, si distingue in due specie diverse: il chinense e il tulipifera, entrambi risalenti a 30-50 milioni di anni fa, periodo nel quale di distinsero dalla Magnolia.

L'importanza delle pareti cellulari secondarie negli alberi

Sempre in quell'epoca, i livelli di anidride carbonica presenti nell'atmosfera si ridussero improvvisamente e molto velocemente, il che, sostengono gli scienziati, potrebbe essere ricondotto proprio alla nascita del Liriodendron. La scoperta dell'insolito legno è avvenuta durante uno studio che osservava come si evolve la struttura di questi alberi, compresi quelli dal legno duro, come i pini, e quelli dal legno più morbido come le querce.

Tramite la cryo-sem, una tecnica chiamata criomicroscopia elettronica a scansione, i ricercatori hanno esaminato da vicino le pareti cellulari di trentatré piante nel loro stato "vitale": in pratica, è stato raccolto il legno, sottoposto a conservazione e poi osservato per diverse ore. Come ha spiegato Łyczakowski, "i principali elementi costitutivi del legno sono le pareti cellulari secondarie, il più grande deposito di carbonio nella biosfera, il che rende ancora più importante comprenderne la diversità per promuovere i nostri programmi di cattura del carbonio e contribuire a mitigare il cambiamento climatico."

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