Strane formazioni scoperte in Antartide sotto un ghiacciaio alto 350 metri: “sembrano opere d’arte”

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di Gianmarco Bonomo

02 Agosto 2024

La piattaforma Dotson in Antartide, al di sotto della quale sono state condotte le esplorazioni di Ran

Anna Wåhlin/University of Gothenburg

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Nonostante decenni di ricerche, l’Antartide rimane uno dei luoghi più misteriosi della Terra e, allo stesso tempo, la chiave per comprendere meglio alcuni fenomeni che interessano il nostro pianeta. Una delle questioni più studiate riguarda lo scioglimento dei ghiacciai antartici e l’eventuale innalzamento del livello del mare. Proprio di recente, una spedizione scientifica è riuscita ad esplorare la parte sommersa di una piattaforma di ghiaccio spessa 350 metri, trovando alcune formazioni inattese che "sembrano opere d'arte". Vediamo cosa vuol dire!

Oltre 1000 chilometri sotto una piattaforma di ghiaccio

Alcune delle strane formazioni scoperte durante l'esplorazione della piattaforma Dotson

Filip Stedt/University of Gothenburg

Sono diverse le ragioni per studiare più da vicino una piattaforma di ghiaccio in Antartide e, in particolare, la piattaforma Dotson. Spessa circa 350 metri e con una profonda cavità sottostante, questa enorme massa glaciale galleggiante è già nota ai ricercatori, soprattutto per l’impatto che può avere sull’innalzamento del livello del mare. Eppure, l’esplorazione più recente è un avvenimento più unico che raro: gli scienziati hanno infatti utilizzato un sommergibile senza equipaggio e percorso oltre 1000 chilometri all’interno della cavità. Con risultati sorprendenti.

Grazie all’esplorazione della piattaforma Dotson, i ricercatori hanno confermato le ipotesi sullo scioglimento del ghiaccio, che è molto più veloce dove ci sono più correnti sottomarine. A stupire il team di scienziati è tuttavia stata un’altra scoperta, riguardante proprio la base del ghiacciaio: invece che apparire liscia, si possono notare diverse formazioni che ricordano rilievi, valli e dune di sabbia. Ma da cosa dipendono?

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Studiare lo scioglimento dei ghiacciai in Antartide

Raffigurazione della missione di Ran al di sotto della piattaforma Dotson

Anna Wåhlin/Science Advances

In attesa di scoprire di più sulle formazioni in fondo alla piattaforma Dotson, i ricercatori possono soltanto formulare delle ipotesi. Nessuno si sarebbe mai aspettato una base così ricca di dettagli e particolari, come d’altronde riconosce anche Karen Heywood, coautrice dello studio pubblicato su Science Advances:

È stato un progetto entusiasmante su cui lavorare. Quando Anna [Wåhlin] ha inviato le prime immagini della parte inferiore della piattaforma di ghiaccio Dotson, eravamo emozionati: nessuno l'aveva mai vista prima. Ma eravamo anche sconcertati: c'erano crepe e vortici nel ghiaccio che non ci aspettavamo. Sembrava più un'opera d'arte!

Al momento, si pensa che queste formazioni possano dipendere dai flussi d’acqua sottostanti che, a loro volta, sono influenzati dalla rotazione terrestre, ma è ancora presto per dirlo. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno trovato alcune risposte sulle piattaforme di ghiaccio antartiche, e su come lo scioglimento dei ghiacciai influisca sui loro cambiamenti.

Prospettive future

Il sommergibile senza pilota Ran, prima della scomparsa sotto la piattaforma Dotson

Filip Stedt/University of Gothenburg

Grazie alla mappatura condotta dal sommergibile senza pilota Ran, i ricercatori hanno riconosciuto la necessità di nuove ipotesi sullo scioglimento dei ghiacciai. Le piattaforme di ghiaccio antartiche giocano un ruolo predominante in questi fenomeni, eppure lo fanno in base a processi ancora sconosciuti. Grazie all'esplorazione della piattaforma Dotson sono già stati raccolti tantissimi dati, ma sarà necessario attendere per raccoglierne di nuovi: durante una missione, Ran è andato perduto sul fondo della cavità. Secondo Anna Wåhlin, principale autrice dello studio,

non abbiamo ottenuto tutto ciò che speravamo. Questi progressi scientifici sono stati resi possibili grazie al sommergibile unico che era Ran. Questa ricerca è necessaria per comprendere il futuro della calotta glaciale dell'Antartide e speriamo di poter sostituire Ran e continuare questo importante lavoro.

Ad oggi, l’Antartide rimane una delle aree più misteriose del nostro pianeta e, tuttavia, un luogo fondamentale per la ricerca scientifica. Risultati come quello ottenuto dagli scienziati grazie a Ran rappresentano un incredibile punto di arrivo ma, allo stesso tempo, mostrano qual è la strada da seguire. E da percorrere su piattaforme di ghiaccio… o anche sotto.

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