Il dodo non era goffo e lento ma veloce e potente, secondo una nuova ricerca: ma allora perché si è estinto?

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di Gianmarco Bonomo

31 Agosto 2024

Dodo realizzato in gesso e cera dal Museo di Storia Naturale di Parigi, alle metà dell'Ottocento

Gebulone/Wikimedia Commons - CC0 1.0

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L’immagine che il dodo ha nella nostra cultura è quella di un uccello lento e goffo, un animale destinato all’estinzione. Eppure, da anni ormai alcuni ricercatori studiano l’ecosistema del dodo e la sua vita in natura, pur nella scarsità di fonti e nell’assenza di osservazione diretta. I risultati non si sono fatti attendere, e secondo un nuovo studio il dodo non era goffo e lento, ma veloce e potente. Vediamo com'è possibile!

È possibile ripensare il dodo?

Uccello incapace di volare endemico delle isole Mauritius, il dodo si è estinto intorno alla metà del diciottesimo secolo. Si è sempre pensato che la sua estinzione fosse dovuta al suo essere lento e goffo, ma si tratta di ricostruzioni basate sulle cronache dell’epoca, decisamente poco attendibili. Queste ultime infatti mescolano spesso realtà e finzione, e si aggiungono alle fantasiose rappresentazioni artistiche e ai resti fossili incompleti. Insomma, diversi elementi hanno contribuito a rendere l’estinzione del dodo un vero e proprio enigma, almeno per la comunità scientifica.

Se infatti ormai la cultura popolare ha assimilato il dodo a un uccello stupido destinato ad estinguersi, la verità è che non ne abbiamo mai saputo abbastanza per dirlo con certezza. Almeno, fino allo studio pubblicato sulla rivista Zoological Journal of the Linnean Society, in cui i ricercatori presentano una revisione completa della tassonomia del dodo. L’obiettivo è cercare di rispondere a una domanda vecchia di secoli: il dodo era veramente così poco arguto? No, per niente.

 

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Animale perfettamente adattato

Il ricercatore Neil Gostling accanto al dodo realizzato da Karen Fawcett

University of Southampton

Per rispondere alla domanda, e rendere giustizia al dodo, il team di ricercatori ha recuperato tutta la documentazione disponibile su questo uccello e su un suo parente estinto nello stesso periodo, il Solitario di Rodriguez. Inoltre, gli scienziati hanno anche visionato i reperti conservati nel Regno Unito e analizzato l’unico tessuto molle di dodo al mondo, conservato all’Oxford Museum. La conclusione è semplice: il dodo non era né lento né goffo, e di sicuro non era poco intelligente. Al contrario, era un uccello molto più attivo e veloce di quanto si pensasse, come dimostrano i campioni ossei analizzati dai ricercatori. Queste le parole di Neil Gostling, uno degli autori dello studio:

Le prove ricavate dai campioni ossei suggeriscono che il tendine del dodo che chiudeva le sue dita era eccezionalmente potente, analogo agli uccelli che si arrampicano e corrono oggi. Il dodo era quasi certamente un animale molto attivo e molto veloce.

 

Perché il dodo si è estinto?

Lo studio dei ricercatori britannici potrebbe contribuire a svelare perché il dodo si è estinto, risolvendo un mistero vecchio ormai di secoli. Infatti, una volta dimostrato che questi uccelli non erano goffi o lenti, ma erano perfettamente integrati nel loro ecosistema, come possiamo spiegare la loro scomparsa? Continua Neil Gostling:

Queste creature erano perfettamente adattate al loro ambiente, ma le isole su cui vivevano erano prive di predatori mammiferi. Quindi, quando gli umani arrivarono portando ratti, gatti e maiali, il Dodo e il Solitario non ebbero alcuna possibilità.

A causare l'estinzione del dodo sarebbero quindi stati gli esseri umani, insieme a tutto ciò che hanno portato sulle isole Mauritius. Per questa ragione, lo studio del dodo e del suo ecosistema potrebbe contribuire a salvaguardare le altre specie a rischio per l'impatto delle attività antropiche, sulle isole Mauritius e altrove. L’obiettivo, sostengono gli scienziati, è imparare dal passato per proteggere il futuro. E chissà, magari riportare in vita il dodo, come qualcuno sta davvero pensando di fare.

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