Orecchie grandi e un musetto dolcissimo: ecco il marsupiale che rischia di scomparire per sempre

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di Gianmarco Bonomo

04 Settembre 2024

Un petauro maggiore su un albero nel Queensland, in Australia

Samrhorton/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0

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Sembra quasi un incrocio fra un koala e un opossum, è un marsupiale e sa planare fra gli alberi. Si tratta del petauro maggiore, una specie australiana che vive nella costa orientale ma è a rischio a causa della deforestazione, in un paradosso tipico dei nostri tempi. Scopriamo insieme le caratteristiche di questo affascinante mammifero e le sfide che deve affrontare per sopravvivere.

Un marsupiale a metà fra koala e opossum

Il petauro maggiore, nome scientifico Petauroides volans, è un piccolo marsupiale australiano che, come possiamo vedere dai suoi grandi occhi, predilige la vita notturna. Durante il giorno riposa in tane scavate nel tronco degli alberi, mentre di notte si aggira in cerca di cibo. Il petauro maggiore è erbivoro, ma si ciba quasi esclusivamente di eucalipto: come vedremo, in questo caso è anche un po' esigente.

Oltre alla tasca tipica dei marsupiali, però, la sua caratteristica principale è la capacità di planare sui tronchi degli alberi grazie al patagio, una membrana di pelle che si estende fra i gomiti e le ginocchia dell'animale. Magari il petauro maggiore non sarà in grado di volare come suggerirebbe il suo stesso nome, ma sa planare di ramo in ramo anche per distanze abbastanza lunghe.

 

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Caratteristiche dei petauri maggiori

Benjamint444/Wikimedia Commons - CC BY-SA 3.0

Come dicevamo nel paragrafo precedente, i petauri maggiori preferiscono mangiare eucalipto, ma a differenza dei koala non si nutrono delle semplici foglie. Al contrario di questi marsupiali, infatti, prediligono le giovani foglioline e le gemme dei fiori di alcune specie di eucalipto. Le differenze non finiscono qui: anche se a vederli sembrano davvero un incrocio fra koala e opossum, con il corpo tozzo che ricorda i primi e l'espressione del volto i secondi, hanno abitudini e stili di vita molto diversi. Inoltre, i petauri maggiori sono un perfetto esempio di polimorfismo, con una morfologia scura o grigia e una parte inferiore bianca.

A differenza dei petauri dello zucchero, che si nutrono di alimenti zuccherini e piccoli insetti, i petauri maggiori sono quindi esclusivamente erbivori. Inoltre, non sono impiegati come animali domestici e da compagnia ma, allo stesso tempo, sono considerati una specie a rischio per diverse cause. Dovute, ovviamente, all'azione dell'uomo.

Una specie a rischio

Come dicevamo, i petauri maggiori sono una specie a rischio per via delle costanti minacce al loro habitat naturale. Da un lato, infatti, da anni ormai l'Australia viene colpita da incendi che interessano vaste zone anche del Queensland, dove vivono. Dall'altro lato, invece, non possiamo non menzionare la deforestazione a scopo agricolo, che riduce sempre di più l'habitat di questi marsupiali, come denunciato dal Queensland Conservation Council.

Insomma, nonostante i petauri maggiori siano animali per certi versi straordinari, devono superare ogni giorno sfide complesse per sopravvivere. Questi marsupiali sono un esempio di come la biodiversità possa adottare nuove soluzioni per vivere e adattarsi, ma allo stesso tempo ricordano come l'azione dell'uomo sulla natura sia tutt'altro che positiva. Siamo ancora in tempo per invertire la tendenza, e ricostituire un habitat che in alcune aree si è ridotto anche dell'80%: a volte basta solo un po' di consapevolezza in più.

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