Ecco perché la classica gomma da masticare è rosa: la storia di un’abitudine antichissima
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Tutti sappiamo cos’è una gomma da masticare: si tratta di un prodotto ormai iconico che viene venduto in tantissimi gusti e varianti. Non sempre è stato così, e anzi la storia del chewing gum è al tempo stesso più antica e più recente di quanto pensiamo. Ma in che senso? E soprattutto: da cosa deriva il famoso colore rosa delle gomme da masticare, o anche il loro gusto inconfondibile? Scopriamolo insieme!
Dalle isole greche agli aztechi
Per capire perché la classica gomma da masticare è rosa, o da cosa deriva il suo gusto fruttato, dobbiamo partire dalle origini. Come dicevamo nell’introduzione, infatti, la storia del chewing gum è più antica di quanto pensiamo ma allo stesso tempo anche più recente. Più antica perché oltre 2000 anni fa già gli antichi greci estraevano una gomma resinosa dal lentisco, un albero originario dell’isola di Chio. Il suo nome era “masticha”, parola da cui derivano tante parole moderne e suoi derivati, come masticare o mastice. Più recente perché è soltanto dal 1848 che possiamo parlare di una gomma da masticare moderna, ossia un prodotto dolciario destinato alla masticazione e a base di gomma.
Proprio la gomma utilizzata per i chewing gum ha una storia altrettanto interessante. La gomma da masticare moderna deriva infatti dal chicle, una gomma naturale ricavata dal Manilkara chicle, pianta tropicale del Centro America. Gli aztechi utilizzavano il chicle come base per una sostanza da mettere letteralmente sotto i denti: una gomma da masticare, appunto.
Un colore iconico
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Se quindi è del 1848 la prima gomma da masticare che possiamo definire moderna, lo stesso non possiamo dire per la sua composizione: all’inizio si basava su resina d’abete rosso e cera d’api. L’uso del chicle viene ripreso già nel 1866, ma ancora i chewing gum commercializzati non hanno aromi né sapori: sono gomme da masticare nel senso meccanico del termine, ma ancora non identificano un’esperienza destinata a diventare iconica. Per quella bisogna attendere il 1871 per i primi sapori, la liquirizia per esempio, e il 1906 per le prime bolle.
L’idea che una gomma da masticare possa anche servire per fare le bolle rende i chewing gum molto popolari, eppure ancora manca qualcosa. Siamo nel 1928, un anno prima della grande depressione, e Walter Diemer è un semplice contabile della principale azienda che produce gomme da masticare. Mentre sperimenta con la ricetta nel suo tempo libero, per sbaglio crea un chewing gum che ha una consistenza semplicemente perfetta. Si allunga senza spezzarsi e permette di formare bolle senza attaccarsi ai denti, ma c’è un solo colorante in azienda, ed è rosa. Di certo, quel colore deve essere sembrato molto più invitante del classico grigio al giovane Walter. E, per essere sinceri, anche a noi.
Che sapore ha la classica gomma da masticare?
Oggi il rosa che ha reso popolari le gomme da masticare nel mondo ha lasciato il posto a una varietà di tonalità cromatiche, e lo stesso si può dire per i sapori. Eppure, per anni il sapore del chewing gum è stato identificato con quello sperimentato da Walter nel lontano 1928. L’obiettivo del contabile è duplice: da una parte, creare un gusto che possa piacere ai bambini; dall’altra parte, evitare di interferire troppo con la delicata composizione chimica del chewing gum. La soluzione è un gusto fruttato a predominanza di fragola e banana che oggi conosciamo tutti, pur nelle tante varianti esistenti.
Insomma, il gusto e il colore iconico della gomma da masticare costituiscono il risultato di una ricerca durata anni ma il frutto anche di intuizioni individuali. In fondo, Walter Diemer si è basato sul lavoro della sua azienda per creare il chewing gum definitivo ma, allo stesso tempo, su centinaia di anni in cui gli esseri umani hanno masticato sostanze più o meno naturali, più o meno saporite. Ma di sicuro non rosa.