Questi ritratti di ragazze afgane in skateboard vi mostrano il lato più emozionante dello sport
Se quando pensate agli skater, vi vengono in mente solo spericolati ragazzi americani che saltano da un marciapiede all’altro della metropoli, è ora di cambiare idea. Dal 2007 a Kabul, un’organizzazione chiamata Skateistan, si occupa di promuovere e diffondere la pratica sportiva dello skateboard tra le giovani ragazze afgane.
In un paese dove i diritti civili sono ad un livello bassissimo e dove alle donne è ancora proibito di andare in bicicletta, lo skating diventa il primo sport del paese e il più praticato dalle donne. Un durissimo lavoro quello dell’associazione, che ha subito vari attacchi tra cui un tragico bombardamento in cui morirono studenti e volontari. Il coraggio delle ragazze però non ha conosciuto ostacoli: lo stesso coraggio che permette loro di essere le Skate Girls of Kabul e di sfrecciare ancora sul loro skate a testa alta e con orgoglio.
Ed è proprio questo profondo orgoglio che la fotografa Jessica Fulford Dobson ha voluto immortalare nei suoi scatti, immagini che parlano più di mille racconti, bambine e giovani donne dalla bellezza disarmante e dagli occhi colmi di speranza ritratte insieme al loro inseparabile skateboard.
Il lavoro della fotografa parte dalla considerazione che nonostante la profonda sofferenza che affligge da decenni la quotidianità del popolo afgano, emerge chiara e dirompente la voglia di vivere di queste donne, voglia di imparare e di lottare per i propri diritti e per la propria affermazione: moltissime ragazze sono volontarie negli orfanotrofi, tenaci insegnanti e attiviste per i diritti civili. Come ci mostrano le fotografie del progetto di Jessica, i loro sorrisi sono fieri, le loro spalle forti come la determinazione che manifestano nel quotidiano.
Gli scatti ricreano un’atmosfera confidenziale, la luce naturale degli interni ci riporta ad una realtà molto ruvida ma allo stesso tempo ricca di speranza. L’intenzione di questo progetto è mostrare una realtà che finalmente è mutabile in meglio, esprime l’ottimismo unito all’impegno quotidiano di queste ragazze coraggiose; ragazze che non si sentono vittime, ma al contrario protagoniste di un futuro ancora da scrivere, pieno di pace, diritti e libertà.