Ecco a voi la "Venezia dell'Africa": un quartiere nigeriano ai limiti della vivibilità

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di Marco Renzi

19 Dicembre 2015

Ecco a voi la "Venezia dell'Africa": un quartiere nigeriano ai limiti della vivibilità

Se qualcuno paragonasse un quartiere urbano alla città di Venezia, penseremmo subito ad una perla di bellezza e fascino. In questo caso però la realtà è totalmente opposta: infatti con "Venezia d'Africa" si indica un quartiere malfamato, il cui nome vero è Makoko, costituito da migliaia di baracche costruite sull'acqua, come nella laguna italiana. Si trova a Lagos, in Nigeria, ed è stato costruito 100 anni fa da pescatori che si trasferirono lì per via delle acque ricche di pesci.

Con il tempo la popolazione crebbe, il numero delle case aumentò e con esso anche il livello di inquinamento dell'acqua, da cui non si può più pescare nulla. Oggi vi abitano lavoratori immigrati provenienti da ogni parte dell'Africa occidentale, che vivono nella sporcizia e in condizioni di igiene assenti. Dell'originario quartiere rimane ben poco. 

via dailymail

La popolazione di Makoko è gradualmente aumentata. Da un censimento non ufficiale risulta che oggi vi abitino tra le 150.000 e 250.000 persone.

La popolazione di Makoko è gradualmente aumentata. Da un censimento non ufficiale risulta che oggi vi abitino tra le 150.000 e 250.000 persone.

Le case sono costruite con un legno molto resistente, sostenute da pilastri piantati sul fondo.

Le case sono costruite con un legno molto resistente, sostenute da pilastri piantati sul fondo.

Ogni casa ospita tra le sei e le dieci persone che molto spesso vivono in affitto.

Ogni casa ospita tra le sei e le dieci persone che molto spesso vivono in affitto.

Le famiglie di Makoko vivono di pesca e raccolta del legno.

Le famiglie di Makoko vivono di pesca e raccolta del legno.

Questa canoa instabile è il mezzo di trasporto principale, usata anche per pescare e come negozio ambulante, da cui le donne vendono prodotti alimentari, acqua e detersivi.

Questa canoa instabile è il mezzo di trasporto principale, usata anche per pescare e come negozio ambulante, da cui le donne vendono prodotti alimentari, acqua e detersivi.

Per decenni i residenti a Makoko non hanno potuto usufruire di acqua potabile, elettricità e un servizio di smaltimento dei rifiuti.

Per decenni i residenti a Makoko non hanno potuto usufruire di acqua potabile, elettricità e un servizio di smaltimento dei rifiuti.

Possiedono "bagni" che sono delle vere e proprie latrine, ognuna condivisa in media con 15 famiglie. Non esiste un sistema fognario: le acque reflue, gli escrementi e i rifiuti finiscono nell'acqua della laguna.

Possiedono "bagni" che sono delle vere e proprie latrine, ognuna condivisa in media con 15 famiglie. Non esiste un sistema fognario: le acque reflue, gli escrementi e i rifiuti finiscono nell'acqua della laguna.

L'odore che si respira è pestilenziale e gli abitanti presentano gravi problemi di salute.

L'odore che si respira è pestilenziale e gli abitanti presentano gravi problemi di salute.

L'unico modo per usufruire di acqua potabile è acquistarla dai venditori ambulanti, in quanto il governo non distribuisce loro l'acqua gratuitamente.

L'unico modo per usufruire di acqua potabile è acquistarla dai venditori ambulanti, in quanto il governo non distribuisce loro l'acqua gratuitamente.

Esistono delle strutture in cui viene impartita un minimo di istruzione, sperando che un giorno molte persone possano uscire da quest'inferno.

Esistono delle strutture in cui viene impartita un minimo di istruzione, sperando che un giorno molte persone possano uscire da quest'inferno.

Esistono pochissime scuole per le migliaia di persone che vivono a Makoko: una di queste è stata costruita con fusti di plastica riclata, finanziata dall'ONU e da una ONG tedesca.

Esistono pochissime scuole per le migliaia di persone che vivono a Makoko: una di queste è stata costruita con fusti di plastica riclata, finanziata dall'ONU e da una ONG tedesca.

Nel 2012 il governo ha abbattuto molte case galleggianti per motivi igienico sanitari.

Nel 2012 il governo ha abbattuto molte case galleggianti per motivi igienico sanitari.

Tuttavia molti abitanti sono convinti che il governo abbia sgomberato parte del quartiere dalle case, per venderle ad un prezzo molto elevato.

Tuttavia molti abitanti sono convinti che il governo abbia sgomberato parte del quartiere dalle case, per venderle ad un prezzo molto elevato.

L'attenzione mediatica rivolta alle condizioni della famiglie che vivono nella Venezia d'Africa hanno spinto il governo a lanciare un piano che fornirà alloggio a 250.000 persone e 150.000 posti di lavoro.

L'attenzione mediatica rivolta alle condizioni della famiglie che vivono nella Venezia d'Africa hanno spinto il governo a lanciare un piano che fornirà alloggio a 250.000 persone e 150.000 posti di lavoro.