Un fotografo racconta la vita di chi ha deciso di vivere senza tecnologia
Fa pensare allo splendido film Into the Wild il progetto del fotografo francese Antoine Bruy, e le premesse sono esattamente le stesse.
Email, messaggi, connessione e reperibilità costante, ritmo serrato, lavoro, soldi, traffico... Probabilmente è capitato a tutti di sentirsi schiavi della società moderna e chiedersi: voglio veramente vivere così? É possibile lasciar perdere tutto? Potrei rinunciare al comfort e alla tecnologia? E come mi sentirei se lo facessi?
Queste le domande che ossessionavano il fotografo Antoine Bruy quando ha deciso di fare il giro dell'Europa in autostop, nella speranza di incontrare uomini e donne che avessero fatto la scelta radicale di voltare le spalle alla civiltà moderna e di abbandonare uno stile di vita regolato da produzione, efficienza e consumo.
via newyorker.com
Bruy ha incontrato tutti coloro che hanno scelto di vivere a contatto con la Natura, lontano dalla società. Nessuno di loro proveniva da famiglie di contadini né sapeva da dove cominciare. Hanno imparato da soli ad allevare il bestiame, cacciare e coltivare la terra.
Le fotografie del suo progetto, intitolato Scrublands, sono serene e immediate, come la vita quotidiana dei loro protagonisti. Per loro, il tempo ha rallentato e gli ha permesso di vivere a un ritmo diverso, più in armonia con la Natura. "Mai più il ticchettio degli orologi, il tempo è scandito dai giorni e dalle notti, dalle stagioni e dai cicli lunari", scrive Bruy.