Il suo maestro lo aveva umiliato perché dislessico. Dopo 30 anni lo incontra in un bar...

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di Marco Renzi

09 Febbraio 2016

Il suo maestro lo aveva umiliato perché dislessico. Dopo 30 anni lo incontra in un bar...

Anthony Hamilton è uno scrittore americano, autore del celebre The Autobiography of a Strong Child.

La sua storia è singolarissima, perché Hamilton, come rivela nella sua autobiografia, soffriva di dislessia, un disturbo dell'apprendimento che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente, che si manifesta con una difficoltà nel decodificare il testo.

Per lui quel disturbo è stato fonte di vergogna e disagio, più che mai quando uno dei suoi professori ha sadicamente deciso di esporlo a tutta la classe. Ma, oltre ad aver superato il suo disturbo ed essere diventato, paradossalmente, uno scrittore, Hamilton si è preso una piccola rivincita quando, anni dopo, ha rincontrato il suo professore in un bar all'aeroporto...

via ozy.com

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“Da piccolo non mi è stata insegnata l'importanza dell'educazione. Non ho mai pensato che la scuola fosse il biglietto da visita per il futuro. Non riuscire a formulare verbalmente ciò che sentivo dentro mi faceva arrabbiare. Ero in una classe piena di studenti e quando toccava a me leggere, avrei voluto nascondermi. Piangevo costantemente, ma senza darlo a vedere: le mie lacrime erano interne.

Avevo 13 anni e odiavo essere come ero. Avevamo un insegnante d'inglese, il signor Creech, che era il mio incubo. Lui sapeva. Sapeva che non ero in grado di leggere. E rivelò il mio segreto.

Un giorno si girò verso di me dicendo: “Anthony, perché non leggi il prossimo paragrafo?” Avrei voluto provare, ma il solo suono della mia voce stentata ha fatto ridere tutti gli altri. Per anni ho soffocato dentro tutte le mie inadeguatezze, cercando di smantellarle una dopo l'altra. Ma, sapendo da dove proveniva il mio disagio, ero riluttante, odiavo leggere perché sapevo che non ero in grado di farlo. Era un circolo vizioso. Come ho fatto? Né i professori né i miei genitori mi hanno mai incoraggiato.

Tempo dopo, all'età di 41 anni, sono tornato in Texas, per andare a trovare la mia famiglia e gli amici. All'aeroporto, il mio migliore amico propose di andare a bere un drink. Mi sono seduto e ho riconosciuto una persona nella sala fumatori. Era il signor Creech, che stava comprando da bere. Sono corso verso di lui con l'intenzione di offrirglielo: “Ti conosco?”, mi chiese. Io risposi: “Si, mi conosce. Mi chiamo Anthony Hamilton, facevo la quarta elementare”. L'espressione sul suo volto mi ha fatto capire che si ricordava di me e di quando mi aveva messo in imbarazzo davanti a tutti. “Sono contento di averla rivista signor Creech e voglio darle una bella notizia. Non solo ho imparato a leggere, sono diventato uno scrittore!” Gli chiesi di farmi un favore e quando mi ha chiesto di cosa si trattasse ho risposto: “La prossima volta che avrà in classe un altro Anthony Hamilton, gli insegni a leggere”.

Gli esperti dicono che si trattava di dislessia. Ma posso dirvi che c'era dell'altro. Era la mancanza del desiderio di un'educazione! Per fortuna, quello che non mi hanno insegnato a quel tempo, l'ho raggiunto poi da solo.