Non vivete solo per i vostri figli: ecco una riflessione che ogni genitore dovrebbe leggere
Quello di "non vivere per i propri figli" sembra un consiglio assurdo e quasi contro natura: avere un figlio è una delle esperienze più belle e intense della vita, è un innamoramento che dura per sempre. Perché quindi non vivere per lui?
Per i figli si è disposti a tutto ed è naturale che sia così. I bambini hanno bisogno di attenzione e affetto, ma allo stesso tempo devono essere aiutati a sviluppare un'indipendenza. Il dono più grande che un genitore può fare ad un figlio è la libertà di pensiero e di azione, senza interferire con le proprie aspettative educative, con le proprie paure e i propri desideri.
Il benessere della famiglia è composto dal benessere dei singoli componenti: per essere sereni bisogna fare quello che dà piacere; è importante dedicarsi al compagno e ai figli, ma senza dimenticare se stessi. Coltivare le proprie passioni, prendersi cura della propria persona, sarà esso stesso un esempio educativo.
Amate i vostri figli, ma amate anche il vostro partner. E soprattutto amate anche voi stessi! Non li asfissiate, lasciateli respirare. E respirate anche voi.
Ecco un bellissimo brano tratto dal libro Il Profeta di Khalil Gibran che esprime il concetto della libertà che si deve concedere ai figli.
I vostri figli non sono figli vostri, sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura sia le frecce che volano sia l'arco che rimane saldo.
Dopo aver letto questa poesia, provate a dare un'occhiata al vostro passato di genitori alle prese con dei figli da crescere, e fatevi una critica: siete stati buoni genitori? Oppure la paura, l'insicurezza di lasciarli nelle mani della vita vi ha fatto assumere dei comportamenti sbagliati?
In ogni caso, sappiate che tempo per recuperare c'è sempre, e che essere genitori è la prova più dura a cui un essere umano possa mai sottoporsi!