Tutti i cibi che mangiamo sono manipolati dall'uomo: ecco come e in che misura
Con il veloce progresso dell'ultimo secolo, abbiamo perso inevitabilmente il contatto con la natura e con l'agricoltura. Per questo molte persone mangiano le ciliegie a Natale e l'uva a luglio: perché non hanno idea dell'esistenza del ciclo delle stagioni e delle colture associate ad ognuna. Inoltre, per accontentare le numerose e strambe richieste, sono state escogitate tecniche di laboratorio che hanno modificato il bagaglio genetico degli alimenti. Sono nati così gli OGM.
A quanto pare tutti gli alimenti messi in vendita sono modificati dall'uomo in misura più o meno violenta.
Siete sicuri di sapere davvero tutto sugli organismi che ingerite? Date un'occhiata a queste informazioni di cui pochi sono al corrente...
via iflscience.com
1. Selezioni (in)naturali
Pensate all'anguria, alle carote e al mais: la selezione, spinta ai massimi livelli, ha reso irriconoscibili questi (ed altri) alimenti rispetto ai loro antenati. Anche i frutti provenienti da una coltura organica, non hanno più nulla dei loro parenti lontani.
Guardate l'anguria di oggi com'è differente da quella che veniva consumata nel 1600. Con il tempo, sono stati selezionati i frutti con una maggiore quantità di polpa zuccherina e il minor numero di semi. Oggi, un'anguria come quella del dipinto, la considereremmo di qualità molto scadente.
2. Duplicazioni del genoma
Sapete perché alcuni frutti hanno una dimensione stranamente maggiore rispetto agli altri? Sicuramente ognuno di noi, dovendo scegliere la frutta sul bancone, ha considerato più appetibile una mela grande rispetto ad una piccola.
Dietro la dimensione dei frutti c'è il numero di copie di cromosomi: gli essere umani hanno un completo cromosomico, proveniente per metà da un genitore e per l'altra metà dall'altro. Alcuni organismi però possono avere più di un set completo di cromosomi: si parla di poliploidia. Le mele sono triploidi (hanno 3 set completi), le patate e i cavoli sono tetraploidi (4 set completi).
In natura, possono comparire talvolta frutti con un numero di completi cromosomici maggiore rispetto al normale: è stato osservato che quando questo accade, il frutto presenta dimensioni maggiori rispetto allo standard. Per questo sono state sviluppate delle tecniche di modificazione genetica che alterano il numero di set completi in molti cibi, per avere un prodotto più grande e quindi più appetibile.
3. Clonazioni
Una volta identificata una pianta con le caratteristiche desiderate, un albero di banane saporite e durature ad esempio, la clonazione di questa permette di ottenerne una copia esattamente identica. Clonare una pianta può essere fatto in maniera naturale oppure artificialmente, inducendola con degli ormoni.
4. Mutazioni indotte
Negli anni '20 per allargare il ventaglio delle qualità della frutta e della verdura disponibili, si è iniziato a sottoporre gli alimenti a radiazioni e prodotti chimici. È ben noto che questi due fattori generano delle modificazioni sugli organismi. A differenza dalle moderne modifiche genetiche, le mutazioni prodotte in questo modo sono del tutto incontrollate e casuali. Non si sa quale modifica venga generata. Alcune saranno inutili, altre invece interessanti.
Seguendo questo processo sono state prodotte molte varietà di grano, riso, cotone ed arachidi e immesse sul mercato. Oggi consumiamo normalmente diversi cibi modificati inizialmente attraverso radiazioni e prodotti chimici.
6. Cisgenico e transgenico
Comunemente per OGM si intende quell'organismo sottoposto all'alterazione del corredo genetico: i geni delle piante vengono aggiunti, sottratti o modificati, per aumentare la resa, la tolleranza alle alte temperature e alla siccità, per produrre frutti con caratteristiche considerate migliori. Si ricorre alla modifica genetica anche per accelerare i tempi di crescita delle piante.
Questo è quello che tutti noi sappiamo, ma c'è una sottigliezza nel processo di modifica dei geni che apporta una notevole differenza: nel caso in cui sono aggiunti dei geni ad un organismo, questi possono provenire da una specie molto vicina (modifica cisgenica) oppure da una totalmente estranea (modifica transgenica). Quest'ultimo caso produce organismi che non si sarebbero potuti ottenere da un processo naturale. Alla luce di questa differenza, il dibattito sugli OGM si complica ancora di più: reputarle entrambe inaccettabili, o essere intransigenti solo sulla transgenica?