Veniva bullizzato a causa del suo nanismo, ma ecco come un amico gli ha ridato il sorriso

di Giulia Bertoni

16 Giugno 2016

Veniva bullizzato a causa del suo nanismo, ma ecco come un amico gli ha ridato il sorriso

L'effetto terapeutico che gli animali possono avere sulle persone affette da malattie di varia natura sono ormai ampiamente riconosciuti. Che sia per aiutare a superare un periodo difficile o per divenire un compagno di avventure a tempo pieno, gli animali, e in particolare i cani, possono riuscire in quello che a medici e psicologi richiederebbe anni. È il caso di Quaden Bayles, un bambino australiano di 5 anni affetto da nanismo per il quale socializzare era sempre stato difficile, fino a quando nella sua vita è entrato Buddy...

via today.com

Quaden e Buddy sono subito diventati inseparabili e il feeling fra di loro ha dell'unico.

Quaden e Buddy sono subito diventati inseparabili e il feeling fra di loro ha dell'unico.

Anche Buddy, infatti, è affetto da nanismo. I due, quindi, hanno instaurato un rapporto di supporto reciproco davvero commovente.

Anche Buddy, infatti, è affetto da nanismo. I due, quindi, hanno instaurato un rapporto di supporto reciproco davvero commovente.

Grazie a Buddy, ora Quaden sembra accettare di più la sua condizione perché pensa che il nanismo possa essere "veramente fico".

Grazie a Buddy, ora Quaden sembra accettare di più la sua condizione perché pensa che il nanismo possa essere "veramente fico".

La madre di Quaden, Yarraka, ha dato avvio a una campagna che mira a combattere il bullismo nei confronti delle persone affette da nanismo.

La madre di Quaden, Yarraka, ha dato avvio a una campagna che mira a combattere il bullismo nei confronti delle persone affette da nanismo.

Quaden e la sua famiglia sanno che gli episodi di discriminazione continueranno a verificarsi ma grazie a Buddy pensano di poterli affrontare... a testa alta!

Quaden e la sua famiglia sanno che gli episodi di discriminazione continueranno a verificarsi ma grazie a Buddy pensano di poterli affrontare... a testa alta!

Se volete scoprire di più sulla campagna lanciata dalla famiglia Bayles, cliccate qui.