Sapete quale pena prevede il governo cinese per i politici corrotti?
La Cina è conosciuta per essere un paese severo, dove il rispetto delle regole viene insegnato fin dall'infanzia.
Le leggi sono rigide e chi le trasgredisce rischia condanne durissime, inclusa la pena capitale, che purtroppo è ancora prevista dal codice penale.
A causa del forte controllo governativo è impossibile stabilire il numero di esecuzioni capitali che vengono effettuate, ma pare sia il paese con il più alto numero di condanne.
I reati punibili con la pena capitale (attuata per fucilazione, o, meno di frequente, con un'iniezione letale), sono eterogenei e non tutti della stessa entità: dall'omicidio doloso al furto, dalla pirateria informatica ai reati legati alla droga.
Sul tema droga le leggi cinesi sono severissime: per lo spaccio è prevista la pena di morte, che non è ovviamente un valido deterrente: la Cina continua ad essere il paese con maggior consumo mondiale di eroina e il secondo di cocaina.
Allo stesso modo, i leader politici colpevoli di corruzione, che si appropriano indebitamente di denaro o ricevono tangenti, vanno incontro alla stessa condanna.
La pena capitale viene sospesa e commutata in ergastolo se il condannato confessa e restituisce il denaro sottratto.
L'ex ministro dei trasporti, Liu Zhijun, è stato recentemente condannato a morte per corruzione e abuso d'ufficio. L'imputato ha collaborato con la giustizia, confessando i reati commessi e aiutando le autorità a recuperare parte dei fondi perduti, e la sua pena è stata commutata nel carcere a vita.
Per coloro che si stanno chiedendo se la possibilità di essere condannati a morte riduca le probabilità di commettere un reato, la risposta è no.
I fatti dimostrano che la pena di morte non è mai un deterrente, anzi il contrario: secondo le statistiche il tasso di omicidi è superiore nei paesi che hanno mantenuto la pena capitale, che invece è drasticamente diminuito nei paesi abolizionisti.