Il suo volto è un'icona senza tempo: ma chi era Norma Jeane Mortensonn?

Tutti conosciamo Marilyn Monroe, ma pochissimi conoscono Norma Jeane Mortensonn, il vero nome della bionda per eccellenza. Dietro il sex symbol più famoso del 20° secolo c'era una donna emotiva, che il regista Fritz Lang definì "una combinazione particolare di timidezza, insicurezza e presenza da star".
Oggi vogliamo mostrarvi una raccolta fotografica di scatti dell'attrice, icona e musa ispiratrice dell'arte, della moda, della fotografia e, soprattutto, del cinema.
Prima di diventare un'icona nella cultura popolare e nell'immaginario collettivo, la piccola Norma Jeane, aveva avuto un'infanzia difficile.


La bambina non conobbe mai suo padre, e la madre era mentalmente instabile e finanziariamente non in grado di prendersi cura della figlia, la quale trascorse gran parte dell'infanzia nelle case famiglia.


Venne affidata a diverse famiglie, subendo spesso violenze, disattenzioni e molestie sessuali.


Quando aveva 19 anni, mentre lavorava come operaia in una fabbrica, partecipò ad un servizio fotografico e il fotografo le consigliò di intraprendere la carriera di modella.


Ma la ragazza era sempre stata affascinata da Hollywood e dal mondo del cinema perciò, contemporaneamente, cercò di affinare la recitazione frequentando una scuola.


Fu proprio in quel periodo che cambiò il suo nome, sotto consiglio di un regista (Monroe è il nome da nubile della madre) e si tinse i capelli di un biondo platino.


Il resto è storia: la folgorante carriera cinematografica, diretta da registi del calibro di Billy Wilder, Howard Hawks e John Huston, e la consacrazione nell'Olimpo dello star system hollywoodiano.


La vita amorosa non fu meno travagliata: i matrimoni con il campione di baseball statunitense Joe Di Maggio ed il celebre commediografo Arthur Miller, la controversa relazione con i fratelli Kennedy.


Ma la fama ed il successo sembravano non aver curato la tendenza alla depressione e l'infelicità profonda dell'attrice, che sviluppò una pesante dipendenza da alcol e psicofarmaci.


La notte del 5 agosto 1962, fu trovata morta nella camera da letto della sua villa di Los Angeles, aveva appena 36 anni.


L'autopsia rivelò che si era trattato di un suicidio per overdose di barbiturici.


Nonostante fosse diventata la donna più desiderata del mondo, Marilyn non poté mai superare le sue fragilità e l'instabilità emotiva.


In una delle ultime interviste, la donna intimò al giornalista "La prego, non mi faccia apparire ridicola", mettendo a nudo tutte le sue insicurezze.


Se a oltre 50 anni dalla sua morte, l'attrice continua ad essere un'icona ineguagliata, è proprio per la sua umanità, nascosta appena sotto quello sguardo inconfondibile.


Non si è mai smesso di parlare di lei, e costantemente vengono portate alla luce indiscrezioni e segreti della star.


La sua morte lasciò un vuoto incolmabile nel mondo del cinema: un report del New York Times rivela come a seguito della sua scomparsa, si è registrato a New York un boom di suicidi, con una media di 12 al giorno.


Una personalità la sua, di cui Hollywood è ancora alla ricerca...
