Un giovane ha messo in secondo piano le sue credenze religiose per salvare la vita di un bambino
Il Sikhismo è una religione monoteista indiana fondata nel XV secolo e basata sull'insegnamento di dieci guru. Una delle caratteristiche dei Sikh è l'uso del turbante per gli uomini, che è sacro e deve essere sempre, costantemente indossato in pubblico.
Ecco perché il gesto dello studente Sikh Harman Singh ha fatto il giro del web: il ragazzo si è tolto istintivamente il turbante sacro quando ha visto un'automobile investire un bambino che stava andando a scuola...
Harman era in casa quando ha sentito il rumore di una brusca frenata. Ha guardato fuori dalla finestra e ha visto un bambino disteso sull'asfalto.
Aveva una profonda ferita sulla testa che necessitava di essere tamponata. Non ci ha pensato due volte, ed ha iniziato a slegarsi il turbante...
"Ho visto un bambino riverso in strada e una donna che lo teneva. Sanguinava, quindi mi sono tolto il turbante e l'ho messo intorno alla sua testa. In quel momento non ho pensato che non potevo togliermelo in pubblico. Quel bambino stava perdendo molto sangue, e non c'era niente con cui tamponargli la ferita, se non il mio turbante. Ho fatto semplicemente questo: aiutarlo. E credo che chiunque avrebbe fatto la stessa cosa nella mia situazione"
"L'umanità ha trionfato sulla religione", scrive un utente, congratulandosi con Harman per il suo gesto altruista: "Non gli è importato nulla di avere il capo scoperto: l'unica cosa che gli interessava era aiutare il bambino"
Dopo l'incidente, i giornalisti di un canale televisivo locale si sono recati a casa del giovane per intervistarlo e non hanno potuto fare a meno di constatare le condizioni umilissime e precarie della casa del ragazzo, che dormiva su un materasso messo a terra. Così, come atto di gratitudine per aver aiutato il bambino, gli sono stati donati dei mobili e un letto. Il giovane ha trattenuto a stento le lacrime.
Il suo gesto ci fa capire che, al di là delle differenze di religione, siamo tutti esseri umani e deve essere sempre la nostra umanità a prevalere sul nostro credo.