Questa retina bionica promette di restituire la vista alle persone affette da degenerazione retinica

di Anna Brunelli

18 Luglio 2016

Questa retina bionica promette di restituire la vista alle persone affette da degenerazione retinica

Numerosi studi clinici hanno documentato che oltre 16 milioni di persone al mondo sono affette da disabilità visiva. Purtroppo fino ad oggi non è stata ancora trovata una cura.

Ma la società israeliana Nano Retina sta lavorando allo sviluppo di un chip bionico impiantabile, chiamato "Bio-Retina", progettato per le persone affette da degenerazione retinica.

Si tratta di un dispositivo piccolissimo, delle dimensioni di un chicco di riso, che emulerebbe il funzionamento della retina, la delicatissima membrana responsabile della vista. 

Il chip è stato testato con successo sui suini e la società prevede di realizzarne un prototipo umano entro i prossimi due anni. 

via elpais.com

"Nel giro di una settimana il paziente recupererà la vista", ha affermato Raanan Gefen, amministratore delegato dell'azienda

"Nel giro di una settimana il paziente recupererà la vista", ha affermato Raanan Gefen, amministratore delegato dell'azienda

Il chip permetterà una visione a 600 pixel di risoluzione. Ci sono ancora dei limiti, come la visione in bianco e nero, oltre al fatto che il paziente non sarà in grado di guidare né di leggere libri a caratteri normali. "Per ora la scienza non è ancora riuscita a superare la visione in bianco e nero, ma abbiamo intenzione di andare oltre ed offrire una scala di grigi, in modo che i pazienti possano vedere le ombre e i contorni", continua Gefen.

Il dispositivo sarà impiantato nella parte posteriore dell'occhio in un intervento della durata di circa 30' in anestesia locale (equivalente ad un intervento di correzione della cataratta)

Il dispositivo sarà impiantato nella parte posteriore dell'occhio in un intervento della durata di circa 30' in anestesia locale (equivalente ad un intervento di correzione della cataratta)

Il dispositivo consentirà di sostituire il fotorecettore danneggiato negli occhi del paziente con uno in grado di trasformare la luce naturale in segnali elettrici che stimoleranno i neuroni, i quali invieranno le immagini ricevute al cervello. In pratica Bio-Retina sostituisce il fotorecettore danneggiato, integrandosi con le naturali funzioni dell'occhio. L'energia verrà fornita da una batteria ricaricabile composta da mini pile laser inserite in appositi occhiali che alimenteranno l'impianto attraverso una tecnologia wireless.

Per ora, la rivoluzionaria invenzione si propone di risolvere la vita dei pazienti affetti da retinite pigmentosa e degenerazione maculare

Per ora, la rivoluzionaria invenzione si propone di risolvere la vita dei pazienti affetti da retinite pigmentosa e degenerazione maculare

Ma il sogno dei suoi creatori è in futuro perfezionare la Bio-Retina in modo da aiutare chiunque soffra di problemi alla vista.