La baraccopoli di Hong Kong: ecco cosa voleva dire abitare nel luogo più popolato del pianeta
Prima che fosse demolita nel 1994, la "città dentro le mura" di Kowloon (Hong Kong) era la zona più densamente popolata del pianeta: 33.000 persone abitavano un isolato urbano di 26.000 metri quadrati scarsi, ossia 1,2 abitanti per metro quadrato. E pensare che Kowloon City non era nemmeno tanto grande. Il blocco in cui tutte quelle migliaia di persone vivevano accatastate una sopra all'altra, infatti, era lungo 210 metri e largo 120. Grazie al lavoro del fotografo Greg Girard, che ha passato cinque anni a documentare le inumane condizioni di vita (e igieniche) degli abitanti di questa zona, abbiamo oggi le immagini di una realtà che, fortunatamente, ora non esiste più.
Immagini: Greg Girard
via CNN
Questo mostro urbano nacque come una sorta di incidente storico: l'isola di Hong Kong era stata ceduta all'Impero britannico nel 1842 ma questa zona non rientrò mai nella sfera di regolamentazione inglese.
Durante la Seconda guerra mondiale Hong Kong fu occupata dai giapponesi che rasero al suolo le mura di Kowloon.
A guerra finita, e col Giappone sconfitto, la Cina dichiarò la sua intenzione di riprendere il controllo di Hong Kong: fu così che iniziarono ad arrivare numerosi rifugiati dalla Cina continentale.
Il caos che regnò sull'intera zona in quegli anni, però, rese Kowloon un blocco abitatitavo dimenticato da tutti e senza regole.
In breve tempo Kowloon divenne una baraccopoli dove si costruiva senza il minimo rispetto delle norme urbanistiche e la situazione diveniva sempre più congestionata.
Non essendo gestita né dal governo cinese né da quello britannico, Kowloon conosceva solo il potere delle organizzazioni mafiose che gestivano attività legate allo spaccio di droga, alla prostituzione e al gioco d'azzardo.
Finalmente, verso la metà degli anni Ottanta ci s'iniziò a rendere conto della gravità della situazione e s'iniziò a parlare di demolizione.
Il progetto venne ufficialmente approvato il 14 gennaio del 1987 ma le proteste sollevate dai residenti impedirono l'immediato inizio dei lavori.
Solo nel 1991-92 si raggiunse un accordo, che prevedeva un indennizzo per i residenti, e nel 1993 si poté iniziare l'opera di risanamento. I lavori si conclusero nell'aprile del 1994.
Kowloon non venne rasa al suolo, bensì trasformata in un parco storico dove sono presenti alcune costruzioni risalenti alla dinastia Qing (1644-1912) e altri elementi tipici della città murata.