Guerre, distrazioni e assurdità: 10 luoghi e reperti storici andati perduti per sempre

di Giulia Bertoni

01 Agosto 2016

Guerre, distrazioni e assurdità: 10 luoghi e reperti storici andati perduti per sempre

Che sia a causa di fatali distrazioni o della follia distruttiva dell'uomo, sono numerosi i reperti archeologici e i siti storici andati perduti o distrutti nel tempo. Si tratta di oggetti e luoghi di valore insetimabile, che per anni hanno testimoniato la cultura e le tradizioni del passato e che spesso, proprio per questo motivo, divengono l'obiettivo di depredatori. Consapevoli che il numero di luoghi e oggetti perduti per sempre è ben più alto, qui ne abbiamo raccolti per voi dieci.

1. Nimrud.

1. Nimrud.

Quest'antica città assira fondata nel XIII secolo a.C. riscoperta dagli archeologi nel 1820 è stata completamente distrutta dai miliziani dello Stato Islamico nel marzo del 2015.

2. Palmira.

2. Palmira.

Il sito archeologico di Palmira, un tempo antica città della Siria, è stato danneggiato durante la guerra civile siriana: nell'agosto 2015 sono stati fatti saltare in aria numerosi suoi templi legati al culto delle divinità mesopotamiche.

3. Resti di "uomo di Pechino"

3. Resti di "uomo di Pechino"

I resti di Homo erectus pekinensis furono ritrovati fra il 1923-27 in una zona vicino Pechino, ma andarono smarriti nel 1941 durante il trasporto dalla città di Qinghuadao al museo americano di storia naturale di New York e non sono più stati ritrovati.

4. Albero del Ténéré.

4. Albero del Ténéré.

Situato nel deserto omonimo (Sahara centromeridionale), era considerato il più isolato al mondo dal momento che non se ne avvistavano altri per centinaia di chilometri: esso, infatti, era l'ultimo sopravvissuto di un gruppo che si trovava lì quando il clima era un po' meno arido ma nel 1973 venne colpito e abbattuto da un camionista libico ubriaco (pare).

5. Buddha di Bamiyan.

5. Buddha di Bamiyan.

Risalenti rispettivamente a 1800 e 1500 anni fa, le due gigantesche raffigurazioni di buddha situate nella valle di Bamiyan (Afghanistan) sono state distrutte dai talebani fra il 2001 e il 2002. Erano alte 38 e 53 metri e sebbene rimangano le sagome scavate nella roccia, al momento l'UNESCO non è potuta intervenire per attuare i lavori di restauro.

6. Monastero dei Mar behnam.

6. Monastero dei Mar behnam.

Alla fine del 2014 alcuni membri dello Stato Islamico si sono presentati alle porte di questo antico monastero cattolico situato nel nord dell'Iraq. Dopo aver cacciato i monaci siro-cattolici che lo abitavano permettendo loro di portar via solo vestiti, il 19 marzo 2015 hanno fatto saltare in aria la tomba del martire da cui prendeva il nome.

7. Piramidi di Nohmul.

7. Piramidi di Nohmul.

La struttura più grande di questo importante sito archeologico situato in Belize (America Centrale) e risalente all'epoca precolombiana è stata distrutta il 13 maggio 2013 nel più incredibile dei modi: alcuni appaltatori della zona hanno assalito la struttura con scavatrici e bulldozer per usare il calcare contenuto all'interno come materiale per il rifacimento del manto stradale.

8. Mantle.

8. Mantle.

Scoperto solo nel 2002, il sito di Mantle si trova in Ontario (Canada) e rappresenta il più grande e il più compesso villaggio ancestrale di cultura Wendat-Huron. Dopo una valutazione del valore archeologico dell'intera area fu deciso di mantenerne scoperto solo il 5%, ossia la parte più vicina alla riva del fiume. Tutti i reperti ritrovati sono stati trasportati al Canadian Museum of Civilization ma il resto è stato ricoperto da altre costruzioni.

9. Chiesa di Nostra Signora.

9. Chiesa di Nostra Signora.

La Frauenkirche di Dresda (Germania) è un edificio di culto luterano costruito fra il 1726 e il 1743. Il 13 febbraio del 1945 fu colpita dalle bombe della RAF e due giorni dopo crollò completamente. Rimase allo stato di macerie fino al 1990 quando, su iniziativa popolare, si cominciarono a raccogliere i fondi che hanno reso possibile la sua ricostruzione. La chiesa è tornata visitabile nel 2006.

10. Camera d'Ambra.

10. Camera d'Ambra.

Decorata con ben sei tonnellate di ambra, oltre a specchi e foglie d'oro, la camera d'ambra si trovava all'interno del palazzo di Caterina (residenza estiva degli zar di Russia). Quando la Germania invase il paese nel 1941, le forze armate della Wehrmacht s'impossessarono del palazzo e smantellarono le pareti della stanza per spedirle a Königsberg (oggi Kaliningrad) e renderle oggetto di esposizione. Il luogo fu però teatro di bombardamenti da parte di aerei britannici nel 1944 e dall'anno successivo la camera d'ambra risulta irreperibile.