Le immagini prima e dopo il sisma: ecco cosa è accaduto e cosa bisogna fare ORA
Sono bastati 10 secondi per cancellare secoli di storia di un paese e anni di vita di chi vi abitava. I numeri in costante crescita continuano a spaventare: 268 vittime e più di 380 feriti. I paesi in provincia di Rieti colpiti dal sisma non hanno più un passato e nemmeno più un futuro, almeno non prossimo. Tra le vie dei comuni una volta animati da una tranquilla vita di provincia, si continuerà a scavare tra le macerie per salvare ancora persone e concedere ai corpi una degna sepoltura, che non sia sotto i tetti delle proprie case.
Sono state spese tante parole a riguardo, anche nei casi in cui il silenzio poteva esprimere al meglio la gravità dell'accaduto. Lasciamo adesso parlare le immagini, foto di ieri e di oggi di un pezzo di Italia che non esiste più.
Immagini: APImages | Google Maps
Al dolore si aggiunge la rabbia: solo a seguito del sisma si rende evidente l'irregolarità delle ristrutturazioni eseguite per adeguare molti edifici alle norme antisismiche.
La scuola di Amatrice, ristrutturata solo quattro anni fa a seguito del terremoto che ha colpito la vicina L'Aquila, si è sbriciolata come le case costruite secoli precedenti. I dubbi sono leciti: sono stati eseguiti correttamente gli interventi di manutenzione?
Posizionata al confine tra ben 4 regioni, nella cittadina di Amatrice confluivano da sempre tradizioni e accenti diversi che la rendevano nel suo piccolo variegata e multiculturale.
Il territorio in cui sorgono i comuni di Amatrice ed Accumoli è stato sempre noto per l'elevata sismicità.
Già 400 anni fa, esattamente nel 1639, un terremoto aveva raso al suolo i comuni recentemente colpiti.
Una drammatica memoria sismica che non smetterà di ripetersi: l'intero territorio italiano è costellato di faglie in attuale attività.
La popolazione italiana ha dimostrato profonda solidarietà ed impegno nel fornire ai sopravvissuti beni di prima necessità.
Ma in un futuro prossimo altri bisogni si faranno più impellenti: quello di abbandonare le tendopoli e tornare ad abitare sotto ad un tetto, cercare di continuare a vivere.
Per farlo è necessario ricostruire il paese, i vicoli e le piazze. La protezione civile nazionale ha attivato un numero solidale attraverso il quale è possibile donare soldi.
Il numero istituito dalla protezione civile è 45500 a cui può essere inviato un SMS del valore di 2€.
Anche la Croce Rossa Italiana ha disposto un identificativo IBAN verso il quale eseguire donazioni: l'IBAN di riferimento è IT40F0623003204000030631681, da utilizzare con la causale "Terremoto Centro Italia".
Le vie per sostenere le associazioni nazionali nella ricostruzione dei paesi terremotati sono numerose e valide: la corsa alla solidarietà è già iniziata e la nazione intera ha dato segno di viva partecipazione.
Diffidate da raccolte di fondi promosse da associazioni sconosciute e ambigue: i casi di sciacallaggio non si fermano nemmeno davanti ai più drammatici eventi della vita.
Un piccolo gesto per poter tornare a visitare in futuro questi meravigliosi paesi ai piedi dei Monti della Laga.