Anche la Terra aveva i suoi anelli planetari, come Saturno: lo suggerisce una ricerca

Gianmarco Bonomo image
di Gianmarco Bonomo

23 Settembre 2024

Rappresentazione artistica di un cielo simile a quello di circa 460 milioni di anni fa, quando la Terra aveva anelli planetari

Kevin M. Gill/Wikimedia Commons - CC BY 2.0

Advertisement

Tutti conosciamo Saturno, uno dei pianeti più iconici del Sistema Solare per via dei suoi spettacolari anelli planetari. Certo, anche Urano e Nettuno hanno qualcosa di simile, e lo stesso si può dire di Giove, ma queste strutture non hanno lo stesso fascino. Di recente, tuttavia, uno studio suggerisce che anche la Terra potrebbe aver avuto un suo sistema di anelli, circa 460 milioni di anni fa. Vediamo com’è possibile!

Anche la Terra aveva i suoi anelli planetari?

A proporre questa ipotesi è un team di ricercatori della Monash University di Melbourne, in una studio pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters. Gli scienziati hanno analizzato i crateri da impatto creati dagli asteroidi durante il periodo Ordoviciano, fra 485 e 443 milioni di anni fa. Il problema è questo: sono stati identificati 21 crateri situati entro 30 gradi dall’equatore, ma la distribuzione è troppo anomala per aderire alle teorie tradizionali. Insomma, perché tutti i crateri sono concentrati in questa fascia se oltre i due terzi della crosta terrestre si trovano al suo esterno?

Secondo i ricercatori la risposta è chiara: circa 460 milioni di anni fa un grande asteroide si sarebbe avvicinato alla Terra fino a oltrepassare il limite di Roche, oltre il quale ha risentito delle forze di marea. Di conseguenza, avrebbe iniziato a frammentarsi, e questi frammenti avrebbero contribuito a formare un anello di detriti attorno alla Terra. Proprio come su Saturno e sugli altri giganti gassosi.

Advertisement

Anelli planetari ed ere glaciali

Rappresentazione di un ipotetico anello planetario della Terra visto dallo spazio

Oliver Hull/Monash University

Qual è il collegamento tra la formazione degli anelli planetari e la concentrazione dei crateri da impatto rilevata dai ricercatori australiani? Semplice: dopo la sua formazione, nel corso di milioni di anni i detriti che formavano l’anello sarebbero caduti poco a poco sulla Terra, causando pertanto il picco di crateri. Ma non solo, perché lo studio ha cercato di trovare delle prove di quanto accaduto anche nelle conseguenze climatiche che un sistema di anelli avrebbe sicuramente avuto sulla terra.

Da questo punto di vista, gli anelli planetari potrebbero aver bloccato parte della luce solare e contribuito a un raffreddamento globale. E in effetti, proprio alla fine del periodo Ordoviciano avviene la glaciazione hirnatiana, considerato uno dei periodi più freddi negli ultimi 500 milioni di anni. Peraltro, è questa glaciazione a causare l’estinzione di massa dell’Ordoviciano, la prima delle cinque grandi estinzioni di massa nella storia della Terra. Che sia avvenuto tutto a causa dei “nostri” anelli planetari?

Prospettive della ricerca

La scoperta dei ricercatori australiani potrebbe avere conseguenze ben più ampie del previsto. In pratica, non si tratta soltanto dell’idea che anche la Terra possa aver avuto un suo sistema di anelli planetari, ma di considerazioni di natura più complessa:

  • innanzitutto, quanto avvenuto nella seconda parte dell’Ordoviciano potrebbe essere anche avvenuto nei 4 miliardi di anni di storia precedente della Terra;
  • in secondo luogo, la formazione e successiva decadenza di un anello planetario potrebbe aver avuto conseguenze importanti sul clima terrestre;
  • infine, gli eventi astronomici, fra cui la formazione di anelli planetari, giocano un ruolo molto più importante del previsto nella storia di un pianeta.

Insomma, se l’ipotesi avanzata dalla ricerca si rivelerà fondata, potremmo essere all’inizio di un campo di studi del tutto nuovo che riguarda l’interazione fra la Terra e il cosmo. Con implicazioni per l’intera storia evolutiva del nostro pianeta.

Advertisement