Stazione Spaziale Internazionale: la perdita di un radiatore ha messo alla prova i cosmonauti
Vivere nello spazio ha di certo il suo fascino, ma la preoccupazione per possibili imprevisti è esponenzialmente superiore rispetto a a quella che si può provare sulla Terra. A sperimentare una disavventura degna di nota sono stati due cosmonauti a bordo della ISS. Vediamo insieme cosa è accaduto.
Perdita del radiatore sulla ISS, la passeggiata spaziale dei cosmonauti
NASA/Wikimedia commons -Public domain
Da moltissimi anni, ormai, l'uomo ha fatto il suo ingresso - o forse sarebbe più indicato dire la sua uscita - nello spazio che si trova al di fuori della Terra. C'è ancora molto tanto da esplorare, da scoprire e da conoscere, ma la domanda ancestrale che accomuna non solo gli astronauti, ma chiunque sul nostro pianeta, è: esistono davvero gli alieni? La risposta non è ancora stata trovata, tuttavia la permanenza nello spazio extraterrestre può sorprendere in mille modi diversi. Lo sanno due cosmonauti che si trovano a bordo della ISS, Stazione Spaziale Internazionale, situata a circa 400 km sopra la superficie del nostro pianeta. La stazione è strutturata per essere utilizzata come laboratorio di ricerca scientifica in condizioni di microgravità (come l'esperimento sullo sviluppo di embrioni) e per testare attrezzature e veicoli per missioni a lungo termine sulla Luna e su Marte.
Il 25 ottobre del 2023, Oleg Kononenko e il compagno di "escursione" Nikolai Chub, tutti e due della società spaziale federale russa Roscosmos, si sono avventurati per una passeggiata nello spazio, una delle loro prime missioni extraveicolari. L'obiettivo era quello di riparare un radiatore che perdeva: il 9 ottobre era infatti stata registrata una perdita di refrigerante dal radiatore di riserva localizzato all'esterno del modulo multiuso russo Nauka. Durante la missione, durata 7 ore e 41 minuti, qualcosa è andato storto.
I fori sul radiatore della ISS
NASA/Wikimedia Commons - Public domain
Una volta raggiunto il punto della perdita, Konenko si è eccessivamente avvicinato al liquido, contaminando uno dei suoi attacchi. A quel punto, sollecitato a rientrare, non ha potuto fare altro che inserirlo in una custodia e abbandonarlo nello spazio, lasciandolo all'esterno della ISS. Ma non è tutto: il cosmonauta ha anche notato diversi fori nei pannelli del radiatore. Comunicando la scoperta via radio al Controllo Missione di Mosca, ha dichiarato che "i buchi hanno bordi molto uniformi, come se fossero stati perforati. Ce ne sono molti e sono distribuiti in modo caotico."
Per quanto riguarda la macchia di liquido refrigerante, è stata imputata a una perdita di ammoniaca residua verificatasi durante la chiusura della valvola. Preparandosi a questa ipotesi, i cosmonauti si sono avventurati nella passeggiata spaziale muniti di panni e fazzoletti adeguati, onde evitare di trasportare il materiale tossico a bordo. La documentazione effettuata durante la missione extraveicolare, definita EVA, permetterà agli ingegneri russi della base terrestre di scoprire la causa della perdita e adottare misure preventive per i prossimi usi dei radiatori. Dopo la riparazione, Chub e Kononenko hanno inoltre installato un radar sintetico come sistema di comunicazione e sfruttato un nanosatellite, progettato dall'Università tecnica statale Bauman di Mosca, per testare lo spiegamento delle vele solari, una forma di propulsione spaziale che sfrutta la pressione di radiazione. Nonostante vari tentativi, tuttavia, le vele non si sono estese completamente.
Il destino della Stazione Spaziale Internazionale
NASA/Crew of STS-132/Wikimedia commons - Public domain
Al termine dell'EVA, si è conclusa la passeggiata spaziale di manutenzione numero 268. Per Chub si trattava della prima missione fuori dalla ISS, mentre per Kononenko era la sesta: il cosmonauta, in totale, ha trascorso quasi 42 ore totali in camminata spaziale. La ISS orbita intorno alla Terra a una velocità di circa 27.600 chilometri orari da quasi 25 anni, periodo che ha visto alternarsi centinaia di astronauti intenti a svolgere numerosi esperimenti. Tuttavia, questa struttura da 120 miliardi di sterline, dalla lunghezza di cento metri, è in orbita dal 1998 e la sua durata suscita preoccupazioni.
La Stazione è infatti operativa da dieci anni in più rispetto alle tempistiche previste inizialmente e gli inconvenienti a livello operativo, come le perdite d'aria, sono sempre più frequenti. I movimenti degli astronauti e le vibrazioni causate dalle astronavi peggiorano le cose, senza considerare i componenti ormai quasi obsoleti. Sulla base di queste considerazioni, la NASA ha stimato che la ISS, dotata di sedici moduli pressurizzati, terminerà il suo lavoro nel 2031, quando verrà lanciata nell'Oceano Pacifico. "Una volta che i detriti entrano nell'oceano, ci si aspetta che si depositino sul fondo, senza alcun impatto sostanziale a lungo termine."
Che ne pensi del lungo lavoro svolto su questa costosissima stazione destinata a finire sui fondali dell'oceano?