A soli 14 anni inventa un sapone rivoluzionario per trattare il cancro alla pelle
Le grandi svolte nella storia della medicina e di altri importanti settori sono sempre state possibili grazie all'ingegno di menti particolarmente brillanti. Nel caso in cui stiamo per raccontare, a spiccare per il suo lavoro è un giovane scienziato di soli 14 anni.
Il ragazzo che a 14 anni è diventato il miglior giovane scienziato d'America
Fairfax County Public Schools/Facebook
Esistono quelli che vengono definiti "ragazzi prodigio" e che sanno stupire il mondo con effetti speciali. Il loro quoziente intellettivo particolarmente alto, lo straordinario talento innato o l'impegno applicato nella realizzazione di un progetto straordinario li distingue dai coetanei, immolandoli sull'altare della genialità. Pensiamo, ad esempio, a Laurent Simons, che a soli undici anni si è laureato in Fisica con l'obiettivo di far vivere il corpo umano per sempre, o ad Adhara Pérez Sànchez, la bambina considerata più intelligente di Einstein.
Ci sono molti casi del genere e questi talenti eccezionali sono destinati a fare grandi cose per portare cambiamenti positivi al nostro mondo. In questo articolo parliamo del giovane Herman Bekele, scienziato quattordicenne di Annandale, Virginia, USA, che ha ricevuto la nomina di "miglior giovane scienziato d'America" dopo aver partecipato a un concorso annuale indetto da 3M, "Young Scientist Challenge", di Discovery Education a St. Paul, Minnesota, USA. L'adolescente ha infatti realizzato un progetto in grado di curare una grave malattia della pelle, che spera possa trasformarsi in una cura definiva.
Il sapone creato per curare una grave malattia della pelle
3MYSC Submission - Heman Bekele/Youtube screenshot
Bekele, che frequenta la prima media presso la WT Woodson High School, ha ideato un sapone allo scopo di renderlo antitumorale ed efficace nel combattere le neoplasie della pelle. Oltre al titolo di miglior giovane scienziato americano, il ragazzo ha ricevuto anche un riconoscimento in denaro pari a 25.000 dollari per premiare la sua ricerca. Per creare il suo sapone curativo, ha realizzato una miscela di acido glicolico, tretinoina e acido salicilico: "Sono tutti agenti cheratolitici, che riattivano lentamente le cellule dendritiche" ha spiegato nel suo video di presentazione alla sfida. Le cellule dendritiche sono coinvolte nel sistema immunitario e rivestono il ruolo di sentinelle, riconoscendo la presenza di un patogeno nel corpo e allertando i linfociti B e T, che rispondono allo stimolo entrando in azione per contrastare l'antigene. Il nome è dovuto alla loro forma, che presenta diverse estensioni ramificate, le quali facilitano il loro lavoro di esplorazione costante alla ricerca di batteri o virus nel nostro organismo. Si trovano in vari tessuti del corpo, compresa la proprio la pelle, il nostro organo più esteso e sul quale Bekele si è concentrato.
Per realizzare il suo progetto, il giovane è stato seguito dal mentore Deborah Isabelle, ingegnere presso la divisione Automotive Aftermarket di 3M. L'obiettivo del concorso, alla sua sedicesima edizione, era quello di spingere gli allievi delle scuole medie a pensare in modo originale e creativo nell'applicazione delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) per "scoprire soluzioni da portare nel mondo reale".
Lo scienziato di 14 anni continuerà a lavorare sul sapone: i progetti
Fairfax County Public Schools/Facebook
Bekele ha impiegato quattro mesi per creare il suo sapone, confrontandosi con altri nove finalisti che hanno sviluppato progetti molto validi, tra cui un guanto capace di rilevare alcune tipologie di convulsioni e un cerotto munito di microaghi per la somministrazione di farmaci. Tuttavia, è stato proprio lui a vincere il concorso e ora il suo obiettivo è quello di continuare a lavorare sulla sua idea con lo scopo di poter, un giorno, brevettarla. Durante la sua video presentazione, il giovane scienziato americano ha posto l'attenzione sui prezzi onerosi dei trattamenti che riguardano il cancro della pelle e i bassi tassi di sopravvivenza nelle regioni con limitato accesso all'assistenza sanitaria. Questi sono stati i motivi che lo hanno spinto a cercare una potenziale soluzione: "Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo problema, sono rimasto devastato dal numero di decessi prevenibili causati da questa malattia e sapevo che dovevo agire."
Bekele vorrebbe perfezionare il suo sapone e renderlo disponibile gratuitamente nei prossimi cinque anni attraverso la fondazione di un ente no-profit. La sua speranza per il futuro, tuttavia, è quella di diventare un ingegnere elettrico o lavorare nel campo della biomedicina. “Volevo provare a trovare un modo affinché il mondo intero potesse avere una forma equa e accessibile di trattamento del cancro della pelle." Il nome dato alla sua saponetta è "SCTS", acronimo di "sapone per il trattamento del cancro della pelle", o "MTS", Melanoma Treating Soap, che può essere applicato sulla cute ogni due giorni prima di iniziare a vedere i miglioramenti. “Lo sto ancora elaborando. Ho appena terminato la competizione e, più di ogni altra cosa, desidero vedere dove mi porterà questo progetto" ha dichiarato.
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